Mama Science: con Biomact la shelf-life cresce dal 30 al 70% #vocidellortofrutta

La start up bolognese ha sviluppato un nuovo biomateriale per un packaging green con funzionalità attiva e proposto per tre diverse applicazioni: coating per cartone, a diretto contatto con l’alimento e biofilm, come racconta il ceo e founder Marco Marchetti

Marco Marchetti, founder della start up Mama Science
Marco Marchetti, fondatore della start up Mama Science

Ridurre lo spreco e aumentare la shelf-life dell’ortofrutta (e non solo) è l’obiettivo di Mama Science, start up con sede a Bologna, premiata a Verona per la seconda edizione dell’acceleratore FoodSeed, programma promosso da Cdp Venture Capital. La soluzione sviluppata, brevettata, è un nuovo biomateriale, Biomact, biodegradabile, che nasce da matrici vegetali, per una chimica verde, da cui si originano ben tre diverse applicazioni per l’alimentare. Ce lo spiega il ceo e founder Marco Marchetti.

Come e quando nasce la start up?

Marco Marchetti, founder di Mama Science, premiato alla seconda edizione di Foodseed, dedicato alle start up innovative
Marco Marchetti, founder di Mama Science, premiato alla seconda edizione di FoodSeed

Ho fondato la start up nel maggio 2021. Sono un chimico dei materiali, ho un dottorato in Chimica conseguito all’Università di Bologna. Ho lavorato come ricercatore per poi intraprendere una strada da innovation manager per aziende. E parallelamente ho cominciato a ideare i prodotti che sono diventati poi quelli di Mama Science, di cui sono il ceo e per cui mi avvalgo di collaboratori esterni.

Alla base c’è un materiale innovativo, Biomact.

Biomact è una tipologia di nuovo materiale, biodegradabile, sviluppato da fonti vegetali, dell’industria alimentare, con un processo interno di green chemistry per cui è stato effettuato un deposito brevettuale. La tecnologia permette una funzionalità attiva che fa aumentare la shelf-life dei prodotti alimentari. Abbiamo sviluppato tre diverse applicazioni.

Vediamole nel dettaglio.

L'innovativo materiale Biomact, sviluppato da Mama Science
Il materiale Biomact, sviluppato da Mama Science

La prima applicazione è un rivestimento, un coating che si applica sulla superficie dei cartoni (non sulla plastica) a contatto degli alimenti. Serve a rendere la superficie waterproof, dando maggiore resistenza al cartone, con un effetto di aumentare la shelf-life. Dai test effettuati (altri verranno fatti con i clienti sul manufatto finale) su piccoli frutti, come le fragole, more (ma abbiamo provato anche le mele), la conservazione a scaffale aumenta fino al 30%, in base al tipo di frutto. Verrà lanciato a inizio 2025 ed è quello che necessita di minori barriere normative. Su questo stiamo realizzando il brevetto del prodotto.

Il secondo è un coating attivo da applicare direttamente sul prodotto alimentare, anche questo è pronto, ma c’è una parte regolatoria più lunga, perché diventa una sorta di ingrediente alimentare. Prevediamo di portarlo sul mercato non prima del 2026. Da una media dei nostri test, effettuati anche su alcune orticole, come i broccoli, la shelf-life si allunga fino al 70%.

Stiamo, infine, sviluppando anche un film biobased, sempre basato su Biomact, con funzionalità attiva. Si tratta di un sostituto di quelli plastici, con le stesse caratteristiche meccaniche. È ancora in fase di industrializzazione e pensiamo di portarlo sul mercato alla fine del 2026.

Il piano prevede l’apertura di uno stabilimento produttivo proprietario?

Sì, nel 2026 nell’area intorno a Bologna, oggi usiamo un impianto temporaneo che ci permette una produzione di 200 tonnellate all’anno.

Chi è l’acquirente tipo di Biomact?

Per il primo prodotto, le industrie cartotecniche che fanno packaging, inizialmente medio-piccole e successivamente più grandi, come le cartiere. Il coating alimentare  si rivolge prevalentemente ad aziende ortofrutticole, consorzi, inizialmente: cercheremo di coinvolgere anche i retailer. Il film si rivolge all’industria alimentare. con uno sbocco anche nella logistica.

 

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