Dare valore aggiunti agli scarti agricoli. Il tema dell’economia circolare e dei promettenti utilizzi in chiave farmaceutica e nutraceutica è stato al centro della prima edizione di Insafe (Innovation for Sustainability in Food System and Economy). L’evento, organizzato dal Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno, diretto dal professor Pietro Campiglia, ha riunito a Capaccio-Paestum aziende agricole, innovatori, ricercatori e startup, provenienti da tutta Italia.
Dal ficodindia, Melannurca campana e Rucola della Piana del Sele sostanze bioattive contro l’infiammazione e malattie cardiovascolari
Sul palco sono state presentate le iniziative delle Università di Salerno, Parma, Torino, Ferrara, Pavia, della Basilicata e del Centro nazionale Agritech. Progetti di ricerca, per la valorizzazione degli scarti agroalimentari attraverso tecnologie green e sostenibili per ottenere molecole e prodotti per la salute ad alto valore aggiunto, che coinvolgono anche i Consorzi Melinda, Edamus, l’Unione nazionale Italia Ortofrutta, l’Organizzazione di produttori siciliana La Deliziosa, l’azienda Inventia Biotech, la Fondazione Onfoods e Deloitte.
Alcuni progetti sono già in fase avanzata, altri hanno già sviluppato soluzioni disponibili. Tra queste, un concentrato antiossidante di composti bioattivi del ficodindia, una sostanza contro l’infiammazione, riduzione del colesterolo e anti-calvizie ricavata dalla Melannurca campana Igp. Dagli scarti della Rucola Igp della Piana del Sele si sta poi provando a ottenere un farmaco contro l’ipertensione e le malattie cardiovascolari.