L’impegno per la sostenibilità passa anche attraverso l’innovazione nel packaging e nella gestione post-raccolta. Come il progetto di confezionamento Full (Fruit Long Life) sviluppato da Ortofruit Italia con il Disaf (Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università degli Studi di Torino). Aumenta la shelf-life dei piccoli frutti, si riduce il food waste. Con il vantaggio di raggiungere i mercati più lontani.
L’Op di Saluzzo ha realizzato il progetto con l’Università degli Studi di Torino e ha ottenuto il finanziamento del Mipaaft
Per il carattere innovativo, il progetto, coordinato da Cristiana Peano dell’Università degli Studi di Torino, è tra i 14 finanziati dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, su oltre 130 domande pervenute. Si basa, sostanzialmente, sull’affiancamento di altre metodologie a quelle tradizionali del freddo. In particolare utilizza un sistema ad atmosfera modificata passiva (MAP) realizzato con pallet-bag (unità di conservazione) nel trasporto, costituito da bio-film a permeabilità controllata. Questo consente una riduzione degli scarti in magazzino quantificabili in un 1% massimo sul prodotto conferito.
“Il posizionamento alto di questo progetto premia anzitutto l’investimento in ricerca che la nostra area tecnica porta avanti da anni parallelamente all’assistenza alle 350 aziende associate – spiega Domenico Paschetta, presidente di Ortofruit Italia – ma è finalizzato a strutturare un’innovazione di filiera grazie a una diversa gestione del post-raccolta, che consentirà di migliorare la shelf-life della nostra gamma di piccoli frutti puntando interamente sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità”.
I vantaggi: destagionalizzazione del prodotto e possibilità di raggiungere i mercati più lontani
Nata nel 2003, con sede a Saluzzo, in provincia di Cuneo, l’organizzazione di produttori Ortofruit Italia riunisce più di 300 aziende e cooperative agricole. Vanta un fatturato di 20 milioni di euro, con l’export al 50% che tocca anche Sudamerica, Canada e Far East. L’eco-packaging ha portato beneficio al core-business dei piccoli frutti, che possono raggiungere i mercati più lontani, garantendo qualità e allungando il periodo di disponibilità del prodotto durante l’anno.
“Il sistema di conservazione in pallet-bag potrà anche essere utilizzato in caso di trasporto del prodotto su lunghe distanze, come Scandinavia e Regno Unito – sottolinea la professoressa Peano, già responsabile del Laboratorio di Ricerca Permanente attivato con Ortofruit Italia nel magazzino di Peveragno (Cn) –, mantenendo invariata la qualità del prodotto con scarti parti a zero”. Con Full continua il percorso green di Ortofruit Italia. Lo scorso anno il mirtillo “a zero emissioni” è diventato una case history internazionale sul tema della sostenibilità .