Il Summit Carciofo di Basf Nunhems, svoltosi a Foggia a fine novembre 2024, ha rappresentato un’importante occasione per fare il punto sulla filiera e dare un quadro sulla situazione attuale e sulle prospettive future della produzione e commercializzazione del carciofo in Italia. Ma non solo, anche le innovazioni varietali sugli ibridi, al centro della ricerca e sviluppo di Basf Nunhems, hanno permesso di dare uno sguardo a quello che si sta sperimentando nei laboratori fino ad arrivare al campo.
Quattro regioni del Sud rappresentano il 90% dell’offerta nazionale, ma la produzione di carciofo è in calo
I dati di Cso Italy, presentati dalla direttrice Elisa Macchi, rivelano che la produzione di carciofo in Italia è altamente concentrata in quattro regioni: Puglia (43%), Sardegna (25%), Sicilia (15%) e Lazio (4%), queste quattro regioni insieme rappresentano quasi il 90% dell’offerta nazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, si è registrato un calo significativo degli investimenti in questo settore, dovuto principalmente alle difficoltà di produzione e gestione, nonché ai cambiamenti climatici che hanno colpito duramente regioni come la Sicilia.
Anche il consumo di carciofo vede un calo, più marcato di quello di ortofrutta
Durante il summit, è emerso che il consumo di carciofo fresco è diminuito in modo consistente, riflettendo una tendenza generale che ha interessato l’intero settore ortofrutticolo. Nonostante ciò, il carciofo rimane un prodotto di grande tradizione e versatilità culinaria, con numerosi benefici nutrizionali e salutistici. Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing, ha messo in luce quattro elementi chiave per lo sviluppo della categoria del carciofo fresco: la consapevolezza del valore tradizionale e gustativo del prodotto, la sua versatilità in cucina, i benefici per la salute e la necessità di un racconto coinvolgente per i consumatori. Inoltre, da sottolineare come il livello di servizio offerto debba rispondere alle nuove esigenze di selezione, acquisto e consumo degli italiani.
Un aspetto cruciale emerso dal summit è la segmentazione del mercato del carciofo. La categoria vive di un approccio all’acquisto del fresco in prima gamma, con una quota significativa di vendite attraverso canali tradizionali, fruttivendoli e mercati, tuttavia, per valorizzare appieno il prodotto, sarebbe necessario penetrare maggiormente il canale della moderna distribuzione.
La ricerca presentata durante il summit ha evidenziato come le preferenze dei consumatori varino significativamente tra le diverse regioni italiane. Nel Sud e Centro Italia, prevale il consumo di carciofo fresco e di prima gamma, mentre nel Nord-Ovest e Nord-Est si prediligono prodotti con un maggiore livello di servizio, come la quarta e quinta gamma. Questa diversificazione richiede una strategia di valorizzazione che tenga conto delle specifiche esigenze di ogni mercato. La segmentazione deve considerare non solo il carciofo fresco, ma anche i prodotti surgelati, di prima gamma evoluta, conserve e piatti pronti, per rispondere alle diverse sensibilità dei consumatori nelle varie aree geografiche.
Tra verde e violetto, tondo e allungato, le nuove varietà che puntano a un rilancio del carciofo
Per rilanciare la produzione, è fondamentale puntare sull’innovazione e sulla specializzazione, adottando nuove varietà che possano garantire una maggiore produttività, superando le difficoltà di quelle attuali, qualità ma anche una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici che stanno mettendo in serio pericolo la produzione in alcune regioni. In particolare durante il Summit Maite Peiro Rodriguez, senior breeder della società, ha presentato il lavoro su ricerca e sviluppo di Basf Nunhems: ci vogliono circa 15 anni prima che una nuova varietà arrivi sul mercato.
Le tipologie si dividono principalmente in viola e verde, con varietà nel violetto allungato come il Capriccio, l’Opal e l’Opera che sono quelle che più comunemente arrivano nel mercato fresco, per la tipologia tonda violetto come Atenea, Cilentus o Artemisia. Tra le varietà verdi a partire dal Madrigal, che sono utilizzate principalmente dall’industria, alcune tipologie stanno però guadagnando spazio anche nel mercato fresco. Queste nuove varietà offrono prospettive positive per il futuro, grazie alle loro caratteristiche di elevata produttività e qualità, e al loro legame con il territorio, un aspetto sempre più apprezzato dai consumatori.
The present and future of the artichoke in Italy
The Artichoke Summit promoted by Basf Nunhems in Foggia allowed taking stock of a crop that needs to be better promoted, from the field to the shelf
Basf Nunhems Artichoke Summit, held in Foggia at the end of November 2024, represented an important opportunity to take stock of the supply chain and provide an overview of the current situation and future prospects for the production and marketing of the artichoke in Italy. But not only that, even the varietal innovations on hybrids, at the center of research and development at Basf Nunhems, allowed taking a look at what is being tested in the laboratories up to the field.
The data from Cso Italy, presented by director Elisa Macchi, reveal that artichoke production in Italy is highly concentrated in four regions: Puglia (43%), Sardinia (25%), Sicily (15%), and Lazio (4%), these four regions together represent almost 90% of the national supply. However, in recent years, there has been a significant drop in investments in this sector, mainly due to production and management difficulties, as well as climate change that has hit such regions like Sicily hard.
Falling consumption, how to intercept the consumer
During the summit, it emerged that the consumption of fresh artichoke has decreased significantly, reflecting a general trend that has affected the entire fruit and vegetable sector. Despite this, artichoke remains a product of great tradition and culinary versatility, with numerous nutritional and health benefits. Salvo Garipoli, director of SG Marketing, highlighted four key elements for the development of the fresh artichoke category: awareness of the traditional and gustatory value of the product, its versatility in the kitchen, its health benefits, and the need for an engaging narrative for consumers. Furthermore, it should be emphasized that the level of service offered must respond to the new selection, purchase, and consumption needs of Italians.
A crucial aspect that emerged from the summit is the segmentation of the artichoke market. The category thrives on a first-range fresh purchasing approach, with a significant share of sales through traditional channels, greengrocers, and markets, however, to fully enhance the product, it would be necessary to further penetrate the modern distribution channel.
The research presented during the summit highlighted how consumer preferences vary significantly between the different Italian regions. In Southern and Central Italy, the consumption of fresh and first-range artichokes prevails, while in North-Western and North-Eastern Italy, products with a higher level of service, such as the ones of fourth and fifth range, are preferred. This diversification requires a valorization strategy that considers the specific needs of each market. The segmentation must consider not only fresh artichokes, but also frozen products, advanced first-range products, preserves and ready meals, to respond to the different sensitivities of consumers in the various geographical areas.
Basf Nunhems’ research on artichoke varieties
To relaunch production, it is essential to focus on innovation and specialization, adopting new varieties that can guarantee greater productivity, overcoming the difficulties of the current ones, quality, but also greater resilience to climate change that is seriously endangering production in some regions. In particular, during the Summit, Maite Peiro Rodriguez, senior breeder of the company, presented the work on research and development carried out by Basf Nunhems: it takes about 15 years before a new variety reaches the market. The types are mainly divided into purple and green, with elongated purple varieties such as Capriccio, Opal, and Opera, which are those that most commonly arrive on the fresh market, for the round purple type such as Atenea, Cilentus or Artemisia. Among the green varieties starting from Madrigal, which are mainly used by the industry, some types are however gaining space also on the fresh market. These new varieties offer positive prospects for the future, thanks to their characteristics of high productivity and quality, as well as their link with the territory, an aspect increasingly appreciated by consumers.