Fragole in serra. Le superfici italiane destinate alla coltivazione della fragola in coltura specializzata nel 2019 sono risultate in moderata crescita rispetto al 2018 con circa 3.800 ettari, corrispondenti all’1% in più sull’annata scorsa. Le performance di crescita riguardano quasi esclusivamente gli investimenti in serra, a fronte di una stabilità della coltivazione in campo aperto.
Attualmente, l’84% della superficie nazionale si riferisce a impianti in coltura protetta mentre il restante 16% riguarda colture in pieno campo. Le aree del Sud Italia, che rappresentano oltre il 60% della fragolicoltura nazionale, registrano una crescita del 3% sul 2018, mentre flettono del 4% gli investimenti nelle regioni al Nord. Bene la Basilicata, che con circa 976 ettari evidenzia un aumento del 10% rispetto alla superficie dell’annata scorsa e la Calabria che registra un +5%.
Anche per il 2019 la Basilicata, regione leader in Italia per la produzione di fragole, si distingue sul mercato per la cultivar Sabrosa, per la cui valorizzazione nel 2013 è nato un Consorzio, il Club Candonga, a cui aderiscono i produttori lucani (20 su una superficie di 400 ettari) che producono e commercializzano la varietà in Italia e all’estero con il marchio Candonga Fragola Top Quality®.
Le linee premium confermato quindi i buoni risultati degli anni scorsi, grazie alla qualità espressa dal prodotto nonostante una partenza non del tutto positiva a causa delle avversità atmosferiche. Sempre al Sud in leggera controtendenza la Campania che con i suoi 958 ettari circa (-1%) registra una parziale flessione.
Al Nord, le performance peggiori le ottiene il Veneto che scende del 6% sul 2018, circa 283 ettari e le coltivazioni dell’Emilia Romagna, -8%. Tra le altre regioni si registra un +1% in Piemonte e un dato negativo in Trentino Alto Adige (-1%).