Come valorizzare il finocchio? Vegetables by Bayer, la divisione sementi orticole di Bayer Crop Science, ha promosso e organizzato a Napoli un convegno ad hoc (La filiera italiana del finocchio: innovare per valorizzare).
Esportato solo il 10% della produzione totale
Il finocchio, con i suoi 19 mila ettari investiti, per più del 75% concentrati nel Sud e in Centro Italia, ha un valore della produzione alla fase agricola stimato in oltre 250 milioni di euro. È al settimo posto tra gli ortaggi più esportati con oltre 55 mln di kg/anno, destinati prevalentemente a Germania, Francia e Svizzera. Una quantità che rappresenta solo il 10% della produzione totale, come ha evidenziato Mario Schiano, analista di mercato di Ismea, con potenziale ancora inesplorato, in particolare in Spagna, Polonia, Ungheria, Romania
Smart irrigation e varietà resilienti
Pacciamatura, irrigazione a goccia, scelta di varietà sempre più resilienti. Sono alcune delle soluzioni indicate per contrastare lo stress termico e idrico dovuto al climate change, come ha ricordato Barbara Parisse, ricercatrice ed esperta di agro-metereologia del Crea. L’impegno di ricercatori e genetisti per sviluppare varietà sempre più flessibili e resilienti e sostenibile è stato ribadito da Fabrizio Poletti, responsabile della coltura del finocchio di Bayer Crop Science, illustrando la Stazione di ricerca di Latina. “Sentiamo fortemente la responsabilità di farci promotori di occasioni di scambio e formazione per tutta la filiera” ha rimarcato Poletti.
Cosa chiedono i consumatori
Italianità, localismo, stagionalità, ma anche qualità (l’assenza di difetti è al primo posto nei desideri del 27% dei rispondenti) e sostenibilità (aspetto rilevante per 1 consumatore su 5). Sono i driver di acquisto per il finocchio raccontati da Salvo Garipoli, direttore di Sgmarketing, che ha presentato i risultati di un’analisi consumer sulle abitudini di acquisto e consumo condotta su un campione composto da 800 acquirenti.
In particolare, nel Nord Italia il finocchio viene acquistato prevalentemente nella distribuzione moderna e il consumatore chiede prodotti ad alto contenuto di servizio (salubri, sostenibili nella produzione e nel packaging, pronti al consumo). Al Sud l’acquisto è più orientato al dettaglio e ai temi come italianità e stagionalità.
“Siamo di fronte a una categoria di prodotto che presenta sensibili aree di miglioramento sul fronte della comunicazione, a partire dal racconto degli elementi di connotazione della filiera produttiva, dei benefici nutrizionali e dei consigli di utilizzo” ha commentato Garipoli.
Tavola rotonda con gdo e mercati all’ingrosso
Le parole chiave qualità, servizio e sostenibilità (non solo ambientale ma anche sociale) sono state rimarcate in una Tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Germano Fabiani, responsabile ortofrutta di Coop Italia, Duccio Caccioni, direttore di mercato del Caab di Bologna e Giuseppe Semeraro, buyer ortofrutta di Megamark.