L’Italia spinge sugli accordi fitosanitari per l’export di frutta, soprattutto nel Far East. A Tokyo, presso l’ambasciata italiana, si è tenuto un seminario finalizzato a dare impulso all’apertura del mercato giapponese al kiwi italiano.
Hanno aderito Fruitimprese, Salvi-Unacoa, Granfrutta Zani, Apo Conerpo, Agrintesa, Alegra, Naturitalia, Apofruit Italia, Jingold, Op Kiwi Sole, Cico Mazzoni e Zespri
L’evento si è svolto nell’ambito della missione in Giappone della Regione Emilia-Romagna, in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo.
Per parte italiana hanno partecipato dal Giappone l’ambasciatore d’Italia a Tokyo Gianluigi Benedetti, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi e il direttore generale della Regione Valtiero Mazzotti. Per la parte giapponese era presente il dirigente del ministero dell’Agricoltura Shoichi Fujita, che ha illustrato le procedure per introdurre prodotti ortofrutticoli ed i controlli che vengono fatti sui prodotti di importazione.
Cso Italy è stato ufficialmente invitato a dare il proprio contributo. La quasi totalità dei soci ha partecipato dalla sede in collegamento online con Tokyo. Hanno preso parte all’iniziativa Fruitimprese, Salvi-Unacoa, Granfrutta Zani, Apo Conerpo, Agrintesa, Alegra, Naturitalia, Apofruit Italia, Jingold, OP Kiwi Sole, Cico Mazzoni e Zespri.
“È stata l’occasione per mostrare il peso dell’industria del kiwi italiano, sia in termini di produzione, di export, di qualità, di tecnologie e soprattutto di specializzazione e competenza. Particolare risalto è stato dato anche e soprattutto agli aspetti tecnici, necessari per l’apertura dei nuovi mercati e per la rimozione delle barriere fitosanitarie” ha puntualizzato il presidente di Cso Italy Paolo Bruni.
“La parte giapponese ha necessità di importare kiwi -sottolinea Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di Cso Italy, che ha preso parte ai lavori con il presidente Bruni e il direttore Elisa Macchi-. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile venga concretamente dato un seguito a questa iniziativa e si arrivi alla possibilità di esportare kiwi italiano in un mercato così interessante come il Giappone”.