Un viaggio tra le eccellenze ortofrutticole Dop e Igp di Calabria a Fruit Logistica

È la terza regione più bio d’Europa e l’ortofrutta calabrese è cresciuta nel 2022 da 870 milioni a 946 milioni di fatturato.

La Calabria a Fruit logistica era presente con un proprio stand istituzionale che ha messo in luce le eccellenze ortofrutticole del territorio. “Uno stand- racconta Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria- che ha tanti prodotti preziosi, Dop e Igp. Abbiamo avuto ospiti i Consorzi di tutela, insieme alle maggiori Op calabresi. Vantiamo prodotti di nicchia che sono grandi ricchezze e di grande qualità”.

Quanto vale la produzione ortofrutticola in Calabria, grande spazio al biologico

Nella transizione green voluta dall’Ue, che spinge sul biologico, la Calabria è nettamente avanti. “È una regione che in questi anni sta crescendo e sta producendo prodotti anche biologici -continua l’assessore-: siamo la terza regione più bio d’Europa, la prima in Italia per superficie utilizzata, siamo già al 37% di Sau biologica e siamo terra sostenibile. Abbiamo investito tanto e ci sono risultati.

Diversi prodotti importanti a marchio  sono cresciuti tantissimo in questi anni, dalla Cipolla rossa di Tropea Igp alla Patata Igp della Sila, tanti agrumi, il Limone Igp di Rocca Imperiale, la clementina Igp di Calabria, il Bergamotto  Dop della provincia di Reggio Calabria, mentre recenti sono i riconoscimenti per il Cedro di Calabria e per il Finocchio di Isola Capo Rizzuto”.

“La produzione ortofrutticola in Calabria vale 946 milioni di euro -dice Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del dipartimento Agricoltura e Risorse Alimentari della Regione Calabria-, un valore raggiunto anche grazie all’allargamento delle produzioni che sono andate oltre gli storici agrumi, con lo sviluppo di frutteti di drupacee e di kiwi. Accanto a questi abbiamo ortaggi di grande pregio che sono strettamente legati al territorio e la Regione ha impostato un sistema di valorizzazione delle produzioni a carattere identitario con riconoscimento di marchi Dop e Igp”.

Il caso di successo della Cipolla Rossa di Tropea Igp che punta sulla experience per i consumatori

Un 20% di incremento annuale nella produzione e nelle vendite per la Cipolla Rossa di Tropea Igp che, come ci ha spiegato Natale Santacroce, produttore del Consorzio di Tutela “ha investito sulla comunicazione e sul territorio anche grazie a un progetto finanziato con il Psr della Regione Calabria: dagli chef che ne hanno esaltato le caratteristiche all’organizzazione della Tropea Experience che si pensa di organizzare anche a livello nazionale per i prossimi anni”. Tanto potenziale sui mercati internazionali per aumentare il valore dell’export che attualmente si attesta al 10% della produzione.

La crescita in gdo della Patata della Sila Igp e l’allargamento delle produzioni alla patata dolce

Il direttore del Consorzio Patate e Associati, Albino Carli, nello stand della regione Calabria ha fatto il punto sui numeri della Patata della Sila Igp: “Stiamo parlando di circa 200mila quintali all’anno che arrivano da 80 produttori associati. Abbiamo avuto un grande sviluppo commerciale nella gdo e il Consorzio è attualmente impegnato anche nell’allargamento delle tipologie produttive, come per esempio con la patata dolce prodotta nelle zone calde”.

Riconoscimento Dop per il Cedro di Calabria

In questi giorni la Calabria sta festeggiando il riconoscimento della Commissione europea per la Dop sul cedro. “Viene scelto anche dai rabbini per la festa del Sukkot  perché ritengono che nessun areale del mondo possa offrire cedri migliori dei nostri” sottolinea Gianluca Gallo. Angelo Adduci, presidente del Consorzio, ce ne parla nel video delineando i tratti salienti di questa particolare produzione.

Il Finocchio di Isola di Capo Rizzuto ottiene l’Igp ed è disponibile in conserva al naturale

Un altro recente riconoscimento dalla Commissione europea è stata l’Igp conquistata dal Finocchio di Isola di Capo Rizzuto nell’agosto del 2022. “Coltiviamo 5mila ettari di superficie su un territorio molto vocato -dice Aldo Luciano, presidente del Consorzio-, il nostro finocchio è molto aromatico, senza filo e ha un alto contenuto di anetolo. L’obiettivo è renderlo disponibile tutto l’anno, con il fresco che va da ottobre alla fine di maggio e in conserva al naturale disponibile tutto l’anno”.

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