L’uso di segni figurativi, anche paesaggistici, che fanno riferimento all’origine di un prodotto alimentare Dop, possono costituire un’illegale evocazione del marchio. Lo ha stabilito la Corte europea di giustizia intervenendo sul ricorso presentato dai produttori del Queso Manchego Dop contro una società spagnola che commercializza formaggi non Dop.
Coldiretti esulta per la sentenza: “Ora stop falso tricolore su cibi”
In particolare le etichette del formaggio non Dop raffiguravano un cavaliere somigliante a Don Chisciotte della Mancia su un cavallo magro e paesaggi con mulini a vento e pecore. Un logo molto simile al marchio della Fundación Consejo Regulador de la Denominación de Origen Protegida Queso Manchego, incaricata della gestione e della protezione del prodotto Dop.
“La sentenza della Corte Ue sulla tutela dei prodotti a denominazione di origine rappresenta un precedente storico anche per la tutela del vero made in Italy a tavola” ha commentato Coldiretti. Nel 25% dei prodotti sugli scaffali c’è un evidente richiamo all’italianità non sempre giustificato, secondo un’analisi dell’associazione su dati dell’Osservatorio lmmagino. “La situazione è ancora più preoccupante all’estero dove – spiega Coldiretti – si utilizzano impropriamente bandiera, parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale”.
De Castro: “Dobbiamo riformare il Regolamento Ue sulla protezione delle Dop e Igp”
L’Italia ha il primato europeo nei prodotti a denominazione di origine Dop/Igp. Il sistema nazionale di qualità Food and wine conta su 822 specialità riconosciute che sviluppano un valore alla produzione di 15,2 miliardi. Per tutelare il vero made in Italy Coldiretti ha promosso insieme ad altre nove organizzazioni l’Iniziativa Europea dei Cittadini EatORIGINal-Unmask your food per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.
“Il nostro impegno al Parlamento europeo non è concluso – ha commentato Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo –. Come richiesto dai produttori, dobbiamo riformare, semplificandolo, il Regolamento Ue sulla protezione delle Dop e Igp per portare avanti un asset sempre più determinate per lo sviluppo e la sostenibilità dell’agroalimentare italiano”.