I Consorzi di tutela italiani vogliono governare e non subire la ripartenza dopo il coronavirus. E vogliono essere ancora più al centro della gestione del settore agroalimentare, forti di 825 prodotti Dop e Igp per un valore di 16,2 miliardi di euro. Il che significa incidere sui mercati internazionali, nei canali Horeca e nella Grande distribuzione organizzata dopo la contrazione dei consumi a livello globale e le difficoltà dell’export causa emergenza da Covid-19.
Se ne è parlato ieri all’Assemblea 2020 di OriGin Italia (l’Associazione italiana Consorzi Indicazioni geografiche), con la partecipazione della totalità dei Consorzi di tutela aderenti (oltre 100). “Dobbiamo farci promotori dal punto di vista organizzativo – ha detto il presidente di OriGin Italia, Cesare Baldrighi – per lo sviluppo delle indicazioni geografiche e dei prodotti che i nostri consorzi rappresentano”.
Tra i vari spunti raccolti dal presidente Origin Italia: “Il progetto Farm to Fork detta le linee guida dello sviluppo dell’agroalimentare del futuro e abbiamo la necessità di seguirlo con grande attenzione per ciò che ci riguarda, anche per il tema della sostenibilità. Importante lavorare sul turismo enogastronomico, che per molti prodotti rappresenta una risorsa irrinunciabile. Positiva l’indicazione da parte della ministra Bellanova – ha aggiunto Baldrighi – di un tavolo che si occupi anche delle indicazioni geografiche, così come il ‘pegno rotativo’ che ha il pregio di affiancare altre misure di sostegno ai produttori in difficoltà. I consorzi dovranno, insomma, avere maggiori strumenti di regolamentazione del mercato, concentrandosi sulle misure utili per gestire il mercato in modo migliore”.
Sul ruolo dei Consorzi si è soffermato l’europarlamentare in commissione Agricoltura, Paolo De Castro: “I Consorzi devono diventare i gestori dei mercati, ovvero controllare l’immissione dei prodotti e non esserne protagonisti commerciali. Accanto alla tutela – ha precisato De Castro – deve esserci una gestione del mercato per evitare cadute dei prezzi che poi si ripercuotono sui produttori. In un mondo forte, c’è insomma bisogno di Consorzi forti”.
Il sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano, ha ricordato il ruolo fondamentale delle indicazioni geografiche che rappresentano la qualità italiana nel mondo. “Purtroppo, le produzioni italiane a indicazione geografica non sfuggono dalle conseguenze della crisi scatenata dal coronavirus, risentendo della circolazione di errate informazioni o percezioni concernenti la sicurezza alimentare – ha detto il sottosegretario – Sin dalle prime fasi dell’emergenza coronavirus, il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ha operato a tutela delle produzioni italiane sui mercati esteri e ha reagito con determinazione alla richiesta che gli operatori rivolgevano ai produttori italiani di rilasciare certificazioni che dimostrassero come i loro prodotti fossero esenti dal coronavirus”. Inoltre, per sostenere i diversi comparti dell’economia italiana colpiti dalla crisi, sono state prese delle misure nel decreto Rilancio a favore dell’internazionalizzazione. È stato portato da 150 a 400 milioni di euro il Fondo di promozione integrata, che serve a finanziare la promozione del Sistema Italia all’estero tramite le nostre Ambasciate, i Consolati, gli Istituti italiani di cultura e gli uffici Ice. Con ulteriori 200 milioni si è rifinanziato il Fondo rotativo di Simest, che aiuta le aziende a espandersi all’estero finanziando la loro patrimonializzazione, la partecipazione a fiere e mostre, studi di fattibilità, programmi di inserimento sui mercati extraUe e di assistenza tecnica. “Continuiamo a lavorare molto intensamente con tutti i ministeri e gli organismi nazionali competenti nonché con le organizzazioni internazionali che operano nel settore. In quest’ottica, confido nel vostro contributo all’impegno che la Farnesina con la rete estera sta ponendo in essere per mettere a fattore comune le diverse componenti del nostro Paese e far convergere le attività di ciascuna sul raggiungimento di obiettivi comuni”, ha concluso Di Stefano.
Bellanova, Ig perno fondamentale per lo sviluppo
“Forte attenzione personale, e dei nostri uffici, al sistema delle indicazioni geografiche che considero un perno fondamentale delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese – ha detto la ministra Bellanova – Con il Dl Rilancio aggiungiamo 1 miliardo e 150 milioni di euro oltre a quanto stanziato con il Cura Italia, con l’obiettivo di riconoscere il ruolo fondamentale e strategico della filiera alimentare nel nostro Paese, perché nessuna delle aziende che producono qualità sia indebolita da questa crisi. Necessario rafforzare il sistema geografico e il legame inscindibile cibo-territorio, non arretrando nella battaglia al falso cibo e alle imitazioni delle nostre indicazioni geografiche”.
Già nel Cura Italia, ha ricordato la ministra, erano contemplate alcune iniziative di difesa delle indicazioni geografiche (27 milioni di euro per l’acquisto di prodotti Dop): “Con il decreto Rilancio queste risorse vengono potenziate: 250 milioni di euro al fondo emergenza alimentare, con risorse destinate anche ad acquistare prodotti Dop. L’attenzione alle indicazioni geografiche sarà garantita anche dal fondo emergenziale a favore delle filiere in crisi forte di una dotazione di 500 milioni di euro“.
Bellanova ha poi ricordato il Pegno rotativo per i prodotti Dop e Igp: “Lo schema di decreto è pronto ma abbiamo bisogno dei Consorzi per renderlo operativo, può dare una mano alle imprese sulla liquidità”. Infine, la proposta di “un tavolo al Mipaaf per mettere a valore il sistema delle indicazioni geografiche e meglio indicare la strategia per l’internazionalizzazione anche con un confronto costante con il ministero degli Affari esteri e con l’Ice”.
OriGIn Italia è il principale organismo di rappresentanza del sistema agroalimentare Dop e Igp che associa i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf. Nasce come Aicig (Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche) nel 2006: all’atto della sua istituzione contava 25 Consorzi soci, ad oggi OriGIn Italia rappresenta 64 realtà consortili rappresentative di circa il 93% delle produzioni a Indicazione geografica.