È iniziata nei primi giorni di ottobre la raccolta della clementine nella piana di Sibari da parte di O.P. Agricor, proprietaria del marchio Gallo. Tra le caratteristiche che balzano subito all’occhio c’è un livello di dolcezza più alto rispetto al passato (13-14 Brics contro gli 11 dello scorso anno), favorita anche dalla siccità dei mesi estivi, che ha portato a pezzature medie del frutto.
Raccolto in calo ma attenzione alla naturalità del prodotto
Sarà del 20% inferiore allo scorso anno il raccolto per le clementine nella piana di Sibari, a causa della scarsità di piogge e delle elevate temperature. La O.P. Agricor coltiva 600 ettari secondo un rigido disciplinare che mira a mantenere la naturalità del prodotto.
In questo particolare contesto di mercato, O.P.Agricor è impegnata a garantire, per i propri consorziati, il giusto prezzo di vendita della clementina: “Che dia modo a tutte le aziende agricole – sottolinea il presidente Gallo -, di poter avere un giusto sostentamento economico”.
Le cinque varietà delle clementine della O.P. Agricor
La raccolta che è iniziata nei primi giorni di ottobre prosegue fino alla fine di febbraio con le tardive, per un totale di cinque varietà coltivate e immesse sul mercato. Proprio sulle tardive la O.P. Agricor sta testando una varietà che potrebbe essere immessa sul mercato con il brand Eccelsa, già utilizzato per l’albicocca rossa premium.
Tra le precoci: Clementina Caffim: colore chiaro, senza semi, gusto dolce e aromatico; SRA63, forma oblata, colore arancio intenso, polpa dolce, colore arancio
Maturazione normale: Hernandina. Buccia di colore non uniforme, maturazione da novembre in poi
Tra le tardive: Tango, buccia sottile, colore arancio intenso , sapore dolce e corposo, Mandalate: buccia sottile e facile da sbucciare, senza semi, sapore dolce
I vantaggi del made in Italy anche per le clementine
Non subendo protezioni post raccolta, come fungicidi o cere, le clementine Gallo hanno la buccia edibile, “scegliere la clementina della Piana di Sibari – dichiara il presidente Natalino Gallo -, ossia comperare italiano, significa essere certi di consumare un prodotto che non è stato trattato in alcun modo.
È importante che anche la Grande Distribuzione racconti al cliente finale questa differenza, in modo che la scelta non sia solo basata sul prezzo più basso dell’agrume, ma sulla sua reale qualità”.
