Apofruit aumenta la produzione pataticola

Le semine crescite del 10% in un anno: a trainare la Dop di Bologna, la patata al selenio e il bio  

La raccolta 2024 delle patate per Apofruit ha rese produttive in linea con le aspettative
La raccolta 2024 di patate per Apofruit ha rese in linea con le aspettative

Continua a crescere la produzione pataticola di Apofruit, tra le più rappresentative della cooperativa in termini di volumi, con una liquidazione ai produttori, a livello di prezzo, di assoluto rilievo.

Diversificazione dell’offerta e territoriale

Si ampliano gli areali di Apofruit per la produzione di patate
Si ampliano gli areali di Apofruit

“Il nostro obiettivo di aumentare del 10% le semine 2024 vs 2023, è stato raggiunto -spiega Massimiliano Laghi, direttore tecnico e qualità Apofruit-. Nonostante le note problematiche fitosanitarie abbiamo consolidato le superfici nel territorio bolognese e romagnolo e continuato la crescita in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nel Ferrarese. La crescita è stata trainata ancora una volta dalle produzioni ‘speciali’ come la Dop di Bologna, la patata al Selenio e il biologico. Assolutamente di rilievo anche il consolidamento della produzione precoce, sia in Sicilia sia in Puglia, dove è iniziata una collaborazione con aziende del territorio che confidiamo possa svilupparsi nei prossimi anni”.

“La differenziazione dell’offerta e la diversificazione territoriale continuano a essere i fattori chiave -precisa il direttore generale Apofruit Ernesto Fornari. Consentono di fronteggiare il cambiamento climatico e di mitigarne gli impatti. La raccolta 2024 sembra garantire rese medie in linea con le aspettative, a parte il territorio siciliano dove la carenza di piogge ha sicuramente avuto un impatto importante. L’assistenza tecnica capillare fornita dai nostri tecnici sui diversi territori si conferma come fattore di differenziazione, in grado di fornire ai produttori assistenza a 360 gradi dall’approvvigionamento dei tuberi-seme fino alla difesa e all’innovazione varietale e agronomica”.

“Tra gli investimenti inseriti da Apofruit nel programma operativo del settore patate, hanno una rilevanza strategica i contributi al progetto di ricerca sugli elateridi coordinato da Rinova, che riteniamo porterà a risultati concreti nella lotta a questa avversità” aggiunge Martino Benzoni, presidente della Op Apofruit sezione patate.

Le liquidazioni ai soci: bene anche per le cipolle

La campagna di commercializzazione 2023-2024 si è conclusa con una liquidazione ai produttori di assoluto rilievo, con un prezzo medio al produttore, per la categoria prima, di 0,60 euro/Kg per la Dop e di 0,53 euro/Kg per le altre patate, un aumento rispetto all’anno precedente vicino al 30%. “Siamo in crescita per il quarto anno consecutivo” commenta il direttore commerciale Mirco Zanelli.

Anche il mercato delle cipolle ha garantito ritorni di assoluto rilievo per la liquidazione della campagna 2022-23. L’attenzione alla qualità e la differenziazione di prodotto hanno portato a prezzi di liquidazione pari a 0,47 €/kg per le cipolle gialle e di 0,52 €/kg per le rosse e le bianche, con aumenti medi rispetto all’annata precedente del 8%.

Investimenti nella Patata Igp del Fucino

Si rafforza poi il sodalizio storico con la cooperativa Colt.Or del Fucino, che ha consentito l’impianto di oltre 70 ettari, anche bio, nonché l’espansione delle superfici nella zona di Fiumicino. Il conseguimento, nel corso del 2023, della certificazione Igp del Fucino ha consentito di distinguere la proposta commerciale.

“I nostri obiettivi di breve e medio periodo saranno un ulteriore sviluppo delle superfici, anche su nuovi territori, il rafforzamento di partnership e la differenziazione varietale -fa sapere, il presidente di Apofruit, Mirco Zanotti-. Puntiamo molto alla valorizzazione della Patata Igp del Fucino, che già da questa campagna sarà disponibile nella gamma delle nostre proposte commerciali. La nostra offerta si completa poi con la quarta gamma grazie alla partnership con Colt.Or. Questi prodotti, destinati al momento al canale horeca e magari un domani alla gdo, ci hanno consentito di valorizzare anche le materie prime di seconda qualità, in un’ottica di filiera. Per questo puntiamo a sviluppare la medesima linea anche sulle cipolle”.

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