Partirà dai primi mesi del 2015 il super-piano investimenti da 15 milioni di euro che Apo Conerpo ha messo in campo per sostenere le sue 46 cooperative socie.
Le business unit. Si tratta di una scelta strategica per sostenere la competitività delle aziende associate che va controcorrente al periodo di crisi generalizzata e che è resa possibile soprattutto grazie alle buone performance di mercato registrate dalle business unit dell’organizzazione: Alegra, Naturitalia, Valfrutta Fresco e, da quest’anno, anche Brio.
«Nonostante la profonda crisi economica che ha interessato anche l’ortofrutticoltura – spiega il presidente, Davide Vernocchi– le business unit di Apo Conerpo hanno visto praticamente raddoppiare il loro fatturato, che nel 2013, a livello di gruppo, ha superato i 700 milioni di euro».
Da qui il piano di investimenti che, nell’ottica del modello integrativo portato avanti, punta a garantire ai soci prospettive produttive e adeguata redditività attraverso la massima valorizzazione delle loro produzioni e quindi dell’origine, del territorio e del nostro made in Italy.
Gli investimenti. Nel piano di investimenti annunciato, 750.000 euro saranno destinati alla ricerca e alla sperimentazione, 5,5 milioni a riconversione varietale, 2,2 milioni per il rinnovamento degli impianti di irrigazione e antigrandine, 4 milioni in impianti di lavorazione e condizionamento e 2,5 milioni in azioni promozionali,
«Finanzieremo – spiega Gabriele Chiesa, direttore di Apo Conerpo – la ricerca dei nostri costitutori perché stiamo cercando nuovi prodotti. In particolare stiamo lavorando sul miglioramento genetico, sul gusto e sul colore, di nuove varietà sia del periodo invernale, come le pere e i kiwi, che di quello estivo come le pesche nettarine e le albicocche. I miglioramenti li stiamo ricercando su tutta la gamma».
Novità in campo. La fase di finanziamento della ricerca precederà quella del rinnovamento sul campo. Nel senso che una volta individuate le novità varietali adeguate, si attiverà la seconda fase di investimenti da 5,5 milioni di euro, per sostituire i frutteti che hanno ormai raggiunto l’età massima, con le nuove piante. Si tratta di un’operazione che interesserà una percentuale della produzione inferiore al 10%.
«Apo Conerpo – continua Vernocchi – costituisce uno degli esempi concreti di orientamento dei produttori verso forme superiori di organizzazione fondate su unità locali ben strutturate e risponde in pieno alla necessità di migliorare e uniformare sempre più il livello qualitativo dell’offerta adeguandola alle richieste del mercato. Un requisito estremamente importante per il moderno sistema distributivo, che privilegia chi è in grado di garantire ingenti e regolari rifornimenti di prodotto con standard di qualità costanti e controllati».
Gli impianti. Grandi rinnovamenti anche sul fronte degli impianti di irrigazione e di antigrandine con l’obiettivo, in quest’ultimo caso, di coprire progressivamente, tutti i frutteti dell’organizzazione.
In arrivo anche nuove calibratrici e impianti di lavorazione ad acqua per complessivi 4 milioni di euro. «Sono macchinari importanti – continua Chiesa – perché permettono di lavorare il prodotto senza danneggiarlo. Ma rispetto agli anni passati l’investimento maggiore, sarà quello in promozione. Abbiamo fatto uno sforzo maggiore perché riteniamo che la comunicazione sia essenziale per stimolare i consumatori, anche attraverso l’uso di messaggi accattivanti».