Albino Migliorini è il nuovo presidente della cooperativa agricola “La Primavera” di Campagnola di Zevio nel veronese, realtà di punta per l’ortofrutta biologica italiana con 87 soci, concentrati in prevalenza nel Veronese e in parte in Calabria, nella zona di Rosarno, in provincia di Reggio.
Frutticoltore biologico di Bonavigo (sempre nel veronese), Migliorini è stato nominato dall’Assemblea, che ha anche provveduto a rinnovare il Consiglio di Amministrazione della cooperativa. Il neo presidente subentra a Gaetano Zenti, che dopo aver ricoperto questo incarico per otto anni e tre mandati, svolgendo un lavoro decisamente importante e proficuo, ha scelto di lasciare spazio a nuovi attori. Alla vice presidenza è stato confermato Silvio Sterzi, orticoltore e viticoltore biologico di Sommacampagna (Verona).
«L’impegno del nuovo presidente e dell’intero Cda sarà rivolto – si legge in una nota dell’azienda – all’ulteriore espansione della base sociale della cooperativa con l’acquisizione di altri soci che consentano di aumentare il conferimento di prodotti biologici, sempre più richiesti ed apprezzati dai consumatori italiani ed europei. Grazie anche all’adesione, con la società controllata Brio, alla cooperativa Agrintesa di Faenza nel ravennate, La Primavera potrà così ricoprire un ruolo sempre più importante, a livello italiano, nella produzione e commercializzazione dell’ortofrutta bio».
Completano il CdA Andreas Bauer, Simone Bazzoni, Agnese Fiorio, Paolo Fontanabona e Sebastiano Navarra. Tra le novità più significative, la presenza, per la prima volta, di una componente femminile, con Agnese Fiorio, e di un rappresentante del sud, il calabrese Sebastiano Navarra.
Con questo rinnovamento del Consiglio, che testimonia tra l’altro la dimensione sempre più nazionale della cooperativa e prevede un importante ricambio generazionale, La Primavera si conferma un’azienda moderna e dinamica, in grado di mettere in campo tutte le sue forze per rispondere al meglio alle nuove esigenze del mercato.
Il fatturato sfiora i 7,3 milioni di euro mentre la produzione media annua supera i 60.000 quintali, composti prevalentemente da mele, pere, kiwi, arance, clementini e da un’ampia gamma di orticole, che trovano condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli nel comprensorio di Verona.