L’obiettivo primario del progetto di promozione Fungo italiano certificato è quello di educare i consumatori al fungo coltivato. L’idea è del Consorzio Fungo Italiano, che unisce circa il 70% della produzione italiana, è stato fondato con l’intento di contribuire alla conoscenza e all’informazione su un prodotto che presenta doti nutrizionali da valorizzare: alto contenuto proteico, basso contenuto calorico e zero grassi.
L’iniziativa prevede, oltre alla creazione della label anche una confezione dedicata per ben sei varietà di fungo: prataiolo bianco o champignon, prataiolo crema, portobello, pioppino, pleurotus o gelone e cornucopia.
La confezione. Il pack del Fungo Italiano Certificato uscirà sul mercato a metà settembre negli scaffali della gdo e nei principali mercati ortofrutticoli con una confezione coordinata dal punto di vista grafico, che pone in evidenza il logo unico ma lascia spazio anche all’identità aziendale delle singole Op. Il lancio del prodotto sarà supportato da una vasta attività di promozione digital e da una campagna di pubbliche relazioni.
Il Consorzio, inoltre, comunicherà con i consumatori attraverso un sito internet (www.fungoitaliano.it ) all’interno del quale saranno presenti tutte le informazioni relative alle molte qualità dei funghi coltivati, alle iniziative promosse ed un costante aggiornamento fatto di ricette e consigli d’uso. Il dialogo con il consumatore proseguirà anche grazie ad un profilo facebook sul quale saranno proposti approfondimenti anche in risposta ai messaggi di quanti vorranno sapere di più».
La certificazione. Il progetto “Fungo italiano certificato” parte da n lavoro di qualificazione e valorizzazione del prodotto nazionale avviato dal Consorzio fungo italiano, per offrire al consumatore maggiori garanzie di sicurezza alimentare. I produttori consorziati si sono dotati di un disciplinare tecnico che garantisce, attraverso un ente terzo di certificazione, l’origine italiana delle materie prime e dell’intero ciclo produttivo. Per un fungo fresco 100% Made in Italy.
«L’Italia – afferma Mario Mattozzi, presidente del Fungo Italiano Certificato – ha una lunga storia come paese produttore di funghi coltivati. Nonostante questo si tratta di un prodotto per molti versi ancora poco conosciuto basti pensare che in Italia il consumo medio di funghi è solo di 1 kg per persona. C’è quindi molto da fare per far conoscere le virtù di questo concentrato di proteine light, che rispondere appieno ai moderni trend di consumo».
Tra i valori principali sostenuti dal Fungo Italiano Certificato c’è la massima attenzione nei confronti del consumatore, che si esplica auto-riducendo del 50% i limiti di tollerabilità ammessi dalla legislazione italiana, che è la più severa e avanzata in Europa, incentivando sistemi fisici e biologici per la difesa dai parassiti e dagli infestanti.
La produzione. «Il fungo coltivato è l’unico prodotto ortofrutticolo che cresce su un terreno totalmente controllato – prosegue Mattozzi – Con il Fungo Italiano Certificato facciamo un ulteriore passo avanti, certificando la provenienza del terreno, delle materia prime e l’intero ciclo produttivo. Conosciamo infatti persino la terra in cui è nato”.
Si tratta di un processo che richiede un ambiente protetto e materie prime selezionate con attenzione, per ottenere la crescita del fungo nel pieno rispetto dei suoi ritmi biologici. Ogni step della filiera produttiva del Fungo Italiano Certificato è costantemente monitorato per garantire un prodotto di qualità in termini sia visivi che organolettici. Inoltre solo in Italia il fungo coltivato viene raccolto mantenendo intere le radici e con un residuo di terriccio, per mantenerne la freschezza più a lungo.