Su richiesta della Procura europea (Eppo) di Venezia, è stato eseguito oggi un provvedimento di congelamento di oltre 2,8 milioni di euro (emesso dal gip del Tribunale di Treviso), nei confronti di quattro persone sospettate di frode riguardante finanziamenti agricoli dell’Ue volti a sostenere i giovani agricoltori. Secondo l’accusa, tra il 2017 e il 2022, gli indagati avrebbero ottenuto i fondi attraverso i sussidi finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), gestiti da diverse agenzie di pagamento regionali italiane.
Denaro, beni immobili e fondi ricevuti dall’Agenzia italiana per i pagamenti agricoli (Agea) e finanziati dalla Politica Agricola Comune (Pac) sono stati sequestrati dal Reparto Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Parma. Il procedimento vede, infatti, la convergenza di due indagini nate autonomamente, una dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, l’altra dei Carabinieri Forestali di Torino.
L’attività fraudolenta prevedeva la creazione di aziende agricole a nome di persone che non soddisfacevano i criteri necessari per richiedere i sussidi agricoli. Dall’inchiesta è emerso anche il sospetto che gli indagati abbiano approfittato dei pagamenti più elevati destinati ai giovani agricoltori.