È piena stagione in Europa per il cavolfiore, uno dei più importanti superfood, grazie alle proprietà anti-cancro: e l’Italia ne è il primo produttore, seguita da Spagna, Francia e Polonia. Per le sue proprietà salutistiche è uno degli ortaggi protagonisti di Fruit and Veg Natural Health!, il progetto europeo di Gruppo Aop Vi.Va. giunto al secondo anno di attività, che ha come obiettivo quello di promuovere nel nostro Paese, Romania e Paesi Bassi, i prodotti ortofrutticoli dell’Unione Europea a elevata qualità organolettica e nutritiva, insieme con l’importanza della sicurezza alimentare.
Le produzioni di Op Codma e bio di Canova
In Italia la produzione 2020 ha raggiunto le 365 mila tonnellate e Aop Gruppo Viva gioca un ruolo importante per questo ortaggio con le produzioni di Canova per il biologico, concentrate in Romagna e in Puglia, e le produzioni di Op Codma nelle Marche, ad alta specializzazione per le brassicacee.
“Codma -dichiara Riccardo Pazzaglia– commercializza cavolfiore in tutta Europa, con varietà di grande qualità organolettica, grazie all’area di produzione tipica marchigiana che offre, anche nella fase finale della campagna, il cavolfiore fanese, particolarmente apprezzato per la tipicità. Le difficoltà dell’annata sono soprattutto legate all’aumento dei costi delle materie prime e dei mezzi tecnici necessari per la coltivazione. Parliamo di aumenti che superano, a volte il 30% e che non sono riconosciuti in fase di vendita”.
Un alimento salutistico disponibile tutto l’anno
Il consumatore, soprattutto italiano, considera il cavolfiore un prodotto esclusivamente invernale. In realtà può essere presente sul mercato anche 12 mesi all’anno, grazie a trapianti estivi con raccolta in primavera avanzata o trapianti primaverili con raccolta estiva. Da tempo la ricerca pone l’attenzione su una sostanza contenuta in questo ortaggio, il sulforafano, che diverse evidenze scientifiche riconoscono tra i più potenti antitumorali naturali. Una o due porzioni a settimana di cavolfiore diminuiscono, inoltre, del 37% il rischio di malattie cardiovascolari. Lo afferma lo studio Fruit and vegetable consumption and cardiovascular diseases among Jordanians: a case control study di Reema F Tayyem, Ala’a Al-Bakheit, Shatha S Hammad, Abdel-Ellah Al-Shudifat, Mohammed Azab e Hiba Bawadi.