di Luigi Dell’Olio
Anche in Italia esistono difficoltà nel reperire personale qualificato per lavorare nei campi agricoli. Un Sos per sottolineare la carenza di manodopera stagionale specializzata è stato lanciato dall’associazione Donne dell’Ortofrutta, anche su LinkedIn.
“Abbiamo poche richieste di lavorare nei campi. Gli stagionali che provengono dalla Tunisia sono rientrati in famiglia: abbiamo bisogno di manodopera stagionale specializzata”, ha spiegato Nuccia Alboni dell’azienda agricola Ortonatura di Vittoria (Rg), tra le fondatrici dell’associazione intervenendo a “New Normal Live”, il talk in onda su LinkedIn condotto dal giornalista di LinkedIn Filippo Poletti e dalla psicologa Monica Bormetti.
“Anche in Campania la situazione è problematica”, ha aggiunto Mariapia Paolillo dell’omonima azienda specializzata in finocchi di Eboli (Sa).
L’impatto della pandemia
Secondo quanto sottolineato dall’associazione fondata a Bologna nel 2017, in Italia si vive una situazione di stallo della manodopera. “Prima era dovuta alla pandemia, ma oggi tutti i nostri dipendenti sono vaccinati e, dunque, non c’è alcuna ragione per aver paura di venire a lavorare da noi. Non riusciamo a capire cosa stia accadendo”, ha aggiunto la manager siciliana di Ortonatura, che impiega annualmente fino a 50 dipendenti.
Dunque l’offerta di lavoro in campagna c’è, eppure mancano i lavoratori: “Abbiamo bisogno di manodopera stagionale e speriamo che la situazione cambi presto e le persone si facciano avanti; diversamente per noi la situazione si rivelerà complessa”, continua nella sua analisi Nuccia Alboni.
Queste difficoltà, però, non devono portare all’equazione poco personale=poca voglia di lavorare. “Anche per raccogliere melanzane, finocchi o uva bisogna essere formati: si può imparare tutto, ma non è così scontato –è la spiegazione di Simona Riccio, comunicatrice torinese, specializzata nell’agrifood-. Certo lavorare nei campi è un lavoro molto duro, ma è anche vero che c’è una nuova generazione di professionisti che vogliono fare questo mestiere, in maniera strutturata e per aziende innovative”.
Personale specializzato
Perché l’agricoltura si rinnovi accogliendo più forza lavoro. “Servono investimenti pubblici: i giovani devono tornare a lavorare nell’agroalimentare un settore duro che richiede sacrifici, ma che, allo stesso tempo, è bellissimo”, ha concluso.
Una situazione difficile che deve essere risolta in breve tempo, puntando soprattutto sulla sensibilizzazione delle persone rispetto alle opportunità che il mondo agricolo può offrire.