Coronavirus, Donne dell’Ortofrutta: “Noi non ci fermiamo”

Il progetto pilota Donne per(il)bene deve ancora concludersi, ma l’Associazione nazionale Le donne dell’ortofrutta lancia già un’altra iniziativa. Questa volta si tratta di “io sostengo l’ortofrutta italiana“, la campagna social di sensibilizzazione a favore del settore colpito dall’emergenza coronavirus.

Il messaggio è diretto, e confermato anche dall’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare: non c’è alcun rischio di trasmissione del virus tramite gli alimenti. Quindi, non solo i prodotti ortofrutticoli made in Italy non hanno alcun problema sanitario, ma anzi bisognerebbe incrementarne il consumo per aumentare le proprie difese immunitarie.

Così è nato il filtro da utilizzare su Facebook e Instagram per trasmettere, da un lato, sicurezza e fiducia al consumatore e, dall’altro lato, solidarietà e sostegno ai produttori. In pochissime ore la campagna ha ottenuto migliaia di adesioni sia in Italia, sia all’estero a dimostrazione dell’attenzione per l’ortofrutta italiana.

“Il fatto che in Italia sia alta l’attenzione sanitaria e siano state attivate stringenti misure di sicurezza è una garanzia per tutti -dicono dall’Associazione-. Chiediamo pertanto precisione nell’informazione da parte dei media generalisti e sostegno da parte del Governo per l’export della nostra ortofrutta”. Per partecipare alla campagna di sensibilizzazione è sufficiente scaricare il filtro e adattarlo alla propria foto:
www.facebook.com/profilepicframes/?selected_overlay_id=933364943767849

Una Festa della donna “per(il)bene”

“Donne per (il) Bene” è il progetto dell’azienda romagnola Citrus l’Orto italiano e dell’Associazione Le donne dell’ortofrutta lanciato lo scorso 24 fgebbraio a sostegno della ricerca di Fondazione Umberto Veronesi.

Le due box limited edition sono disponibili fino all’8 marzo nei punti di vendita delle principali catene della gdo e online su Cortilia e sul sito web di Citrus al costo di 4,99 euro. Per ognuna delle 60mila box vendute, 50 centesimi saranno devoluti alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi e, in particolare, copriranno un anno di lavoro di una ricercatrice impegnata nello studio e nella cura dei tumori femminili.