A un anno dalla sua fondazione, il consorzio PeraItalia si affaccia oltreoceano: i primi container di Abate a marchio sbarcheranno negli Stati Uniti a inizio marzo. Delle cinque aziende accreditate per l’esportazione delle pere nella campagna in corso, due sono socie del consorzio. «Per supportare l’ingresso delle nostre pere nel mercato americano, dove l’Abate non viene coltivata, – spiega Gabriele Ferri, responsabile commerciale del consorzio – abbiamo sviluppato una campagna di comunicazione. Il prodotto sarà accompagnato nei punti vendita da diversi materiali informativi, studiati per il consumatore statunitense. Il primo obiettivo, infatti, è far conoscere la pera Abate e le sue caratteristiche organolettiche. Questo sarà decisivo per giustificare il differenziale di prezzo che il nostro frutto avrà rispetto alle varietà autoctone».
Quali azioni promozionali avete previsto?
La comunicazione punterà a posizionare la pera Abate come il frutto più tipico della grande tradizione gastronomica italiana. L’attività promozionale durerà per tutto il mese di marzo e vedrà coinvolte alcune insegne della distribuzione moderna americana, in un’intensa campagna di degustazioni guidate. Con questi primi accordi, riteniamo di aver posto le basi per uno sviluppo significativo del mercato Nord Americano nelle prossime iniziative.
La campagna di quest’anno è iniziata a rilento. PeraItalia come si muove in questa congiuntura particolare?
Il mercato delle pere di quest’anno presenta un andamento molto lento in tutta Europa, in particolare per i calibri medio-piccoli. Con una produzione pari a un milione di quintali di prodotto da tavola fresco, il consorzio è la prima azienda italiana nel comparto: rappresenta circa il 12% della produzione complessiva nazionale e oltre il 25% della produzione totale di Abate Fetel. Stiamo affrontando i mercati europei con degli innovativi cestini confezionati di pere Abate da due, tre e sei frutti. Grazie a queste speciali confezioni, che presentano la pera in veste totalmente rivisitata, il consorzio ha avviato interessanti collaborazioni sul mercato italiano e con alcune insegne della distribuzione europea. Le confezioni sono state molto apprezzate durante la scorsa edizione di Fruit Logistica, momento nel quale numerosi operatori internazionali si sono mostrati interessati ad avviare test commerciali, che già dai prossimi giorni partiranno su diversi mercati occidentali e dell’Est Europa. Infine, anche in Russia, che rappresenta un’altra delle aree prioritarie per lo sviluppo del consorzio, si stanno realizzando interessanti test di mercato.
Quali sono gli obiettivi commerciali futuri del consorzio?
Il consorzio si è dato l’obiettivo di crescere in modo deciso su alcuni nuovi mercati: Nord America, Russia e Medio Oriente sono le aree in cui ci si concentrerà nei prossimi anni. Ѐ stata definita una strategia per ogni area e un piano di marketing di medio termine. In Europa è incentrata sulla valorizzazione della pera attraverso il nuovo packaging e su un concetto di prodotto-servizio che prevede un forte “ringiovanimento” del prodotto. I risultati ottenuti serviranno a preparare il lancio definitivo di PeraItalia, che avverrà dalla prossima campagna. Al momento siamo molto soddisfatti e convinti che il consumatore premierà l’innovazione che abbiamo proposto.