L’Ai è destinata a rivoluzionare interi settori, ortofrutta compresa. Occorre sfruttare le potenzialità per esempio, nel generare immagini inedite per la comunicazione. Lo sostiene Anna Parello, consulente di marketing e comunicazione per l’ortofrutta, nonché ideatrice del tormentone #Ortofrutta cara? Ma dai!
Un’evoluzione del format sul prezzo che cita la tazzina del caffè

Negli ultimi 12 mesi, l’interesse di ricerca per come utilizzare l’Ai è cresciuto di 5,5 volte negli Usa e di 4,5 volte nell’Ue, ha ricordato Vidhya Srinivasan, VP e general manager ads di Google. Grazie all’intelligenza artificiale Anna Parello ha creato una serie di immagini che definisce “una provocazione a produttori e distributori” per dimostrare quanto si possa osare in tema di comunicazione.
“L’impatto delle immagini che ho creato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale è stato per me dirompente e illuminante. E mi sono chiesta se potessi spingermi oltre la mera immagine per corredare i post sui social. Se potessi far toccare con mano agli operatori della filiera quanto di più si possa osare per suggerire che mangiare sano può essere una semplice e piacevole routine, come prendere un caffè al bar, anche allo stesso costo. Questo il messaggio che cerco di trasmettere dalla nascita del mio format, prima con la foto del prodotto e del suo prezzo e il suggerimento di una ricetta, ora con immagini potenti, frutto della mia intuizione e dell’intelligenza artificiale”.
I modelli innovativi envy e Citrus
Tra gli esempi fuori dagli schemi, e che vanno nella direzione da lei auspicata, Parello cita i casi envy e Citrus. “Sono convinta sostenitrice che la prima leva su cui agire per spingere i consumi sia quella edonistica. Bisogna che il committente cambi i briefing, lasci osare i creativi e faccia scelte che rompono gli schemi. Per valorizzare l’ortofrutta e far crescere i consumi la parola d’ordine è cambiamento.
Col mio #Ortofrutta cara? Ma dai! da quasi due anni cerco di spostare l’attenzione dal prezzo al chilo di frutta e verdura al costo dell’ingrediente usato per preparare un piatto, confrontando il basso prezzo del piatto con quello della tazzina di caffè, talvolta delle patatine fritte o del gelato o di altri dessert. Col mio tormentone ho cercato di fare cambiare prospettiva alle persone, ora grazie alle nuove immagini create con l’AI è venuto il momento di non citare affatto il prezzo. Ho cercato di traslare questo piacere dal caffè all’ortofrutta, creando un pay-off declinabile per ogni specie ortofrutticola per aiutare la lettura dell’immagine, Irrinunciabile piacere quotidiano. Come un caffè. Il tutto firmato con il logo di #Ortofrutta cara? Ma dai!, attualmente in fase di registrazione”.