Come aumentare la produzione riuscendo a contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico, la carenza idrica, l’aumento dei patogeni, diminuendo drasticamente agrofarmaci di sintesi e fertilizzanti, come chiede il Green Deal? Da più parti si chiede di poter utilizzare le nuove tecniche genetiche (Tea), al momento vietate dall’Ue. Il tema, caldo, sarà al centro di un dibattito a Macfrut (Nuove tecnologie al servizio dell’innovazione genetica e del comparto vivaistico, mercoledì 3 maggio, ore 13, Sala convegni, Padiglione C2). L’evento si svolge nell’ambito del Salone del vivaismo, grande novità della 40esima edizione.
Civi-Italia chiede lo sdoganamento: tempi ridotti per ottenere nuove varietà. Paolo De Castro: “L’Ue le autorizzi”
A coordinare la giornata sarà Luigi Catalano di Civi-Italia, unico organismo interprofessionale italiano che opera da oltre 30 anni per la qualificazione delle produzioni vivaistiche nazionali; associa il 95% del vivaismo organizzato delle piante da frutto e vite, oltre alle unioni nazionali dei produttori ortofrutticoli. Tra i relatori, Paolo De Castro (Parlamento Europeo), Luigi Cattivelli (Crea Genomica e Bioinformatica), Giuliano Dradi (Vivai Battistini), Michelangelo Leis (Civi Italia), Davide Neri (Università Politecnica delle Marche), Eugenio Sartori (Vcr Vivai Cooperativi Rauscedo) e Riccardo Velasco (CREA Viticoltura ed Enologia).
“Le nuove tecniche di miglioramento genetico -spiega Catalano– meritano l’attenzione del legislatore affinché siano permesse e applicate. Il quadro normativo deve da una parte tutelare ambiente e consumatori e dall’altro consentire di produrre in maniera sostenibile in uno scenario complesso che vede, per il raggiungimento dei traguardi previsti dal Green Deal, la forte riduzione dei mezzi della produzione da parte degli agricoltori. È questo l’auspicio del CIVI-Italia.
Lo sdoganamento delle nuove tecniche di miglioramento genetico permetterebbe di ridurre i tempi per l’ottenimento di nuove varietà nell’ambito dei programmi privati di breeding che oggi vedono lo sviluppo da parte dei maggiori gruppi vivaistici nazionali associati al Consorzio, rispetto a quanto avveniva in passato, quando queste attività erano quasi esclusivamente condotte da organismi pubblici”.
Tra gli interventi della giornata a Macfrut, anche quello di Paolo De Castro, componente effettivo della commissione Agricoltura del Parlamento Ue. “La Commissione europea deve intervenire al più presto con un provvedimento di legge che le autorizzi“.