La marca del produttore ortofrutticolo rappresenta per il consumatore un valore concreto che orienta il consumatore. E la convivenza private label e brand del produttore è indispensabile per valorizzare il percepito del reparto. È quanto è emerso da un’indagine di SG Marketing (Il valore della marca in ortofrutta per il consumatore finale. Vissuto, strategie e testimonianze) presentata a Macfrut.
Le riflessioni di cinque big del settore: troppo basso il peso degli investimenti in comunicazione delle imprese ortofrutticole
Alla successiva tavola rotonda sono intervenuti cinque big del settore, portavoce di un modello di valorizzazione dell’ortofrutta. “Per Marlene il marchio rispecchia i valori dei produttori stessi e del territorio, per questo i nostri testimonial sono gli stessi soci – ha dichiarato Hannes Tauber, marketing manager –. Vogliamo intraprendere un progetto di formazione degli addetti in reparto trasmettendo loro i valori delle nostre mele per poi comunicarli al meglio al consumatore finale”.
“La private label non deve essere vista come un nemico del brand del produttore. Per rimanere leader bisogna continuare a investire in innovazione in comunicazione. Per questo stiamo lanciando un progetto di divulgazione del marchio nelle farmacie, nell’horeca”, ha aggiunto Ilenio Bastoni, presidente Almaverde Bio.
“Un dato che mi ha sorpreso molto – ha sottolineato Andrea Battagliola, direttore generale La Linea Verde – è il peso degli investimenti in comunicazione delle imprese ortofrutticole, pari ad appena l’1,3%, a fronte del peso dell’ortofrutta pari al 12% sulle vendite del food in generale. Dobbiamo chiederci i motivi e gli effetti di questi dati e lavorarci sopra”.
“Il nostro target di riferimento siamo state noi stesse. Abbiamo cercato di portare sul mercato prodotti che in primis piacessero a noi stesse” ha dichiarato Marianna Palella, founder e ceo Citrus L’Orto Italiano.
“Quando nel 2002 abbiamo avuto il riconoscimento Igp pensavamo di aver già vinto la sfida. Negli anni però non abbiamo ottenuto i risultati sperati. Così abbiamo fatto un passo indietro, intraprendendo un percorso di valorizzazione del prodotto che partisse da una nuova educazione del produttore, per poi comunicarla al consumatore” ha concluso Salvatore Lentinello, presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp.