I primi numeri confermano il successo di Interpoma 2024 che per questa edizione vede la presenza di ben 490 espositori provenienti da 21 Paesi. Ottima l’affluenza fin dalle prime ore del mattino, con stand gremiti di visitatori ed espositori. Nel corso dell’Opening Night, tradizionale momento che anticipa l’apertura della rassegna fieristica, spazio per un aggiornamento sul comparto melicolo internazionale. Philippe Binard, segretario generale di Wapa (World Apple and Pear Association) e i rappresentanti dei maggiori paesi produttori hanno fornito un primo aggiornamento dei dati di produzione nell’Unione Europea, già rilasciati ad agosto in occasione di Prognosfruit.
I dati confermano ancora una volta l’unicità della stagione produttiva, segnata da una generale flessione della produzione. Confermato il calo produttivo dell’11% rispetto allo scorso anno e del -14% rispetto alla produzione media dei tre anni precedenti, con una produzione di mele Eu che si ferma a quota 10.207.000 tonnellate.
La diminuzione complessiva è guidata dalle due varietà storiche quali Golden Delicious e Gala, che registrano una diminuzione rispettivamente di -10% e -11% rispetto al 2023, mentre si attesta su numeri positivi il raccolto per Red Delicius e nuove varietà, in linea con il record produttivo dello scorso anno. Migliora la situazione produttiva dell’Italia rispetto alle stime di agosto -dove era data in leggera flessione- con una produzione che si attesta sui 2.248.000 tonnellate.
Interpoma Congress: focus su New Breeding Techniques (Nbt), regolamentazione e consumatori
Che il futuro sia il tema conduttore di Interpoma 2024, lo si intuisce dagli argomenti sviluppati nel corso della prima giornata dell’Interpoma Congress, durante la quale è stato fatto un quadro generale sulle novità inerenti la ricerca genetica e la legislazione, in particolare quella che riguarda marchi e brevetti. Si è parlato di New Breeding Techniques (Nbt) – di cui la più nota è il Crispr/Cas – e di transgenesi (metodo classico dell’ingegneria genetica), sottolineandone differenze e opportunità.
I relatori hanno ribadito che, per quanto riguarda le mele, in Europa non si trovano prodotti modificati con metodi genetici classici (i cosiddetti Ogm), mentre stanno venendo avanti prodotti frutto delle Nbt, anche se i risultati richiedono tempi lunghi. Secondo i ricercatori il Crispr/Cas rappresenta un progresso per la melicoltura, dato che con questo metodo varietà importanti come Gala e Golden Delicious potrebbero aumentare la propria resistenza ai parassiti. Sull’argomento si è tentata anche una mappatura delle aspettative del consumatore riguardo all’entrata di nuovi prodotti sul mercato. Dalle ricerche effettuate emerge una favorevole accettazione del prodotto, purché accompagnato da messaggi positivi e immagini non strettamente legate alla scienza e alla ricerca (cosiddetto effetto euristico).
Jan Plage, rappresentante di Bioland, l’associazione che raccoglie i produttori biologici di Austria, Germania e Alto Adige, ha affrontato il difficile tema dell’accettazione dei prodotti frutto delle Nbt da parte del sistema bio. Non escluso l’utilizzo, purché compatibile con il sistema produttivo del biologico. Tutti concordi nel ritenere le innovazioni dell’ingegneria genetica positive per il settore agricolo riguardo alla risoluzione di alcune patologie nel settore melicolo, cosi come per altre produzioni, ma lo scetticismo resiste, in particolare quello dei consumatori e dei politici europei.
Tecnologie, breeder e nuove varietà in mostra
Seguendo il filone delle nuove tecnologie, il filare di alberi veri allineati al centro della sala (chiamato non a caso “il meleto del futuro”) ci trasporta in quelle che saranno le coltivazioni del futuro. Startup innovative presentano app capaci di monitorare la crescita delle piante, il colore e la maturazione dei frutti, mentre sensori attivi registrano le condizioni della pianta in tempo reale oltre a dispositivi che supportano la raccolta con l’Ai. In fiera presenti tutti i principali breeder del settore e le maggiori organizzazioni di produttori in particolare, Vip, Vog e Melinda.
Melinda e il progetto della mela Morgana
Proprio Melinda ha presentato Morgana e la nuova intesa che attribuisce al Consorzio della Val di Non il ruolo di regista di tutte le operazioni. Nel dettaglio Melinda si occuperà della pianificazione delle attività di espansione del progetto e di quelle di marketing nonché della gestione degli aspetti tecnici della varietà stessa. Morgana è il nome commerciale della varietà Kizuri, una mela bicolore, con un tono rosso intenso su sfondo giallo, che evidenzia una decisa succosità e croccantezza, due aspetti particolarmente apprezzati dai consumatori. A questi si aggiunge l’elevata shelf-life del prodotto che permetterà una commercializzazione per 12 mesi.
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Interpoma giorno 2, tra nuove tecnologie e premi per le innovazioni
The future of apple orchards is dictated by genetics and digital management
At the latest Interpoma Congress, one of the most anticipated events of the fair, some innovative and strategic themes for the future of the apple supply chain were discussed
In the latest edition of Interpoma, a particular focus was on New Breeding Techniques (Nbt), an alternative to traditional techniques considered promising by researchers and breeders.
The emphasis was on Crispr/Cas ‘molecular scissors’, a technique discovered more than ten years ago, which allows precise and efficient genetic modifications to be made without introducing foreign genes. The aim is to quickly and specifically obtain modifications to the genome that in nature would only occur over the course of decades. According to experts, this method could be crucial to addressing the major challenges of agriculture, from disease resistance to climate change.
At the moment, European legislation includes ‘molecular scissors’ in the GMO category, but this classification is destined to change, given that outside Europe this technology is already widely authorized.
These technologies will certainly be able to make the European apple sector more competitive, even if the unknown factor of ‘market’ remains, that is, consumer acceptance of a modified product. A delicate topic, which opens the debate on product information and labelling. Thomas Letschka, Head of the Institute of Agricultural Chemistry and Food Quality at the Laimburg Research Center, emphasized the importance of these new techniques for varietal selection: ‘Advanced technologies such as Crispr/Cas ‘molecular scissors’ open the door to a more sustainable and future-oriented agriculture. For example, the development of more resistant and robust crops can reduce the use of pesticides, improve soil use efficiency, and minimize crop losses due to drought. Our aim is to exploit the potential of these new selection methods, without minimizing the risks and concerns they entail’.
Consumer’s point of view: the heuristic effect
During the presentations, the discussion shifted to the perception and acceptance of new breeding technologies by consumers.
Angela Bearth, from HF Partners, investigated consumer approaches to new technologies and, from the surveys, it appears clear that product information can be decisive in directing purchasing decisions. In a recent experiment comparing new selection techniques and fire blight-resistant potatoes, information on method, temperatures, technologies, genome editing and regulatory aspects, labeling, and expectations about new benefits were crucial for product acceptance (50% of consumers responded positively). According to Bearth, when talking about product innovation, it is important to use positive images (heuristic effect): ‘The perception of risk does not always result in low acceptance’.
The digital revolution arrives in the orchard
On the second day of the Congress, space was given to technologies and artificial intelligence solutions applied to orchard management to manage large amounts of data in real time, and therefore plan appropriate interventions in the field. Among the most interesting technologies seen at the fair, there were Fylloclip leaf sensors, for measuring water stress at leaf level, proposed by Laimburg Experimentation Center (Bolzano); the sensors for measuring soil moisture (dendrometers) proposed by various specialized companies; some systems for the artificial vision of the orchard and the product on the plant, in order to make estimates of production in quantity, size, and color; finally, automatic systems for the detection of adversities (pathogenic fungi and harmful insects).
For the management of the post-harvest phase, from storage to packaging and preparation for sale and shipping, Hippa project, coordinated by Laimburg Experimentation Center, is of great interest. It involves the early identification of pathologies and physiological disorders of the post-harvest phase in apples through hyperspectral images, acquired by means of special cameras.
Walter Guerra, Head of the Institute of Fruit Growing and Viticulture of Laimburg Experimentation Center and scientific coordinator of Interpoma Congress, presented some concrete approaches for the optimization of resources in apple growing: ‘Through the integration of sensors and the systematic collection of data, we create the basis for a precise and sustainable use of resources, helping to improve the long-term efficiency of crops. Digitalization offers us tools that make the apple sector more innovative and competitive, while reducing the environmental impact’.
Arctic, the pioneer apple
In the United States and Canada, at least two to three million Golden Delicious, Granny Smith and Smith and Fuji snacks in slices or cubes are sold every week to consumers and restaurateurs. Their characteristic is that the product remains white and does not blacken like normal apples, because they are Arctic apples.
In fact, Arctic Apple boasts a record: it is the first genetically modified apple in the world that does not deteriorate. Developed in 2017 by the Canadian company Okanagan Specialty Fruits, Arctic apple has opened a new chapter in apple growing, at least overseas.
Neil Carter – CEO and co-founder of Okanagan Specialty Fruits (OSF) – spoke enthusiastically about the properties of this product, declaring a shelf life of up to 28 days, a more pronounced flavor compared to ‘traditional’ varieties, and anticipating the arrival of new types in addition to Arctic Grannys, Arctic Golden, and Arctic Fujis, currently in production.