Cresce la domanda di zucca nel mondo, dove si si producono oggi 26,7 milioni di tonnellate. Per l’Italia il potenziale di crescita è elevato in termini di export grazie a un calendario sempre più lungo che prosegue per tutto il periodo invernale e non è più concentrato nei soli mesi di ottobre e novembre. “Le produzioni 2020 sono state molto superiori alla media, con qualità eccellente” fa sapere Stefano Giunchi tecnico agronomo di Apofruit Italia.
Grazie al progetto europeo Fruit & Veg: Natural Health! promosso dall’Aop Viva vengono comunicate le preziose qualità nutrizionali
Non a caso la zucca è stata scelta da Apofruit e Canova per il progetto di comunicazione europeo Fruvehn (Fruit & Veg: Natural Health!). Il progetto nasce per promuovere prodotti ortofrutticoli dell’Unione europea, che si caratterizzano per un’elevata qualità organolettica e nutritiva (la zucca è ricca di carotenoidi, pigmenti con forti capacità antiossidanti). E che, grazie alla tracciabilità, garantiscono trasparenza relativamente alla loro origine e ai metodi di produzione impiegati.
Fruvehn è promosso dal Gruppo Aop Viva, associazione che riunisce 12 diverse Organizzazioni di produttori. Raccoglie la partecipazione di Apofruit, Canova Codma OP, Coop. Sole. La Mongolfiera, Pempacorer-Terremerse, Solarelli, Ortoromi e O.P. Terra di Bari.
Butternut è la varietà più coltivata dai produttori Apofruit, con la varietà Matilda e Pluto. Per la IV gamma, si utilizza la zucca Violina, tipologia simile alla Butternut.
In Italia coltivati 20 mila gli ettari: ottava nel mondo per esportazione
In Italia sono circa 20 mila gli ettari coltivati a zucca, divisi soprattutto tra Lombardia (con circa il 25% della superficie nazionale), Emilia- Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Delica, Butternut, Violina, Hokkaido, fino alla zucca mini le tipologie varietali prodotte in Italia e più apprezzate dai consumatori. Il principale esportatore mondiale è la Spagna che copre il 30% dell’intero export. L’Italia si colloca all’ottavo posto nel mondo, per un valore intorno ai 38 milioni di euro. L’export italiano è principalmente indirizzato verso la Germania, Austria e Paesi Bassi.