“Il futuro veramente sostenibile dell’agricoltura, io lo chiamo agricoltura rigenerativa, sta prendendo forma. È guidato dal miglioramento della salute del suolo e dell’agricoltura attraverso le tecnologie digitali”. Syngenta, attraverso le parole dell’amministratore delegato, Erik Fyrwald, ribadisce il ruolo d’avanguardia dell’azienda sementiera in occasione della Giornata mondiale del suolo 2021 che si è celebrata il 5 dicembre.
Il consumo di suolo ha determinato una perdita produttiva di 3.700.000 quintali in sette anni
Secondo il rapporto Ispra 2020, in Italia nel 2019 sono andati persi 57 milioni di m2 di suolo per nuove cementificazioni, con un ritmo di 2 m2 al secondo. Si stima che negli ultimi sette anni, il consumo di suolo abbia determinato per il nostro Paese una perdita di produzione agricola complessiva di 3.700.000 quintali, per un danno economico di 7 miliardi di euro. Soluzioni a queste problematiche sono state dibattute da Petra Laux, Head CP Business Sustainability, durante un recente summit cui ha partecipato come speaker.
“Syngenta è molto attiva nel supportare gli agricoltori nella transizione verso un modello di agricoltura più sostenibile da un punto di vista economico e ambientale attraverso la tecnologia -ha sottolineato Petra Laux-. Al cuore di questa transizione c’è l’agricoltura rigenerativa. Si tratta di numerose pratiche agricole, includono l’uso efficiente del terreno, per proteggere i territori non coltivati ma anche il suolo. C’è la necessità -ha aggiunto- di un quadro normativo su misura per i biologicals, se vogliamo una maggiore innovazione nel campo della protezione delle colture; oppure di assicurare una soddisfacente copertura Internet nelle aree rurali per poter utilizzare ampiamente gli strumenti digitali. E di facilitare la selezione delle piante attraverso l’accesso alle più moderne tecnologie di breeding”.
Syngenta ha recuperato di 14 milioni di ettari di terreni agricoli a rischio di degrado e incrementato la biodiversità in oltre 8 milioni di ettari di terreni coltivabili in base al piano di sviluppo sostenibile tra il 2014 e il 2019.