Via libera anche da Palazzo Madama che ha approvato definitivamente la Legge di Delegazione europea contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari.
Verrà tutelato l’anonimato di chi denuncia, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza
Si stima che le pratiche commerciali sleali per i prodotti agricoli e alimentari comportino ogni anno un danno di circa 350 milioni di euro nelle filiere. Soddisfazione è stata espressa da Coldiretti, che ha sollecitato l’intervento normativo per rendere più equa la distribuzione del valore. Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti -ha ricordato- meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea).
Con la nuova normativa si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. Viene inoltre garantita la tutela dell’anonimato di chi denuncia, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza. Più forza viene poi dato forza al ruolo dell’Icqrf, l’Ispettorato repressione frodi, funzionale al rispetto del funzionamento del mercato e delle filiere.
Piena soddisfazione è stata espressa da Filippo Gallinella (M5S), presidente della Commissione Agricoltura della Camera, e Paolo De Castro (PD), Coordinatore S&D in Commissione Agricoltura al Parlamento europeo e relatore della direttiva Ue 2019/633, un percorso iniziato nel 2018. “L’approvazione spiana la strada al decreto legislativo che sancirà la fine di gare e aste elettroniche a doppio ribasso, ai pagamenti irragionevolmente ritardati della merce e alle vendite palesemente sottocosto”.
“Un risultato storico, atteso da tempo dal comparto primario che può così essere maggiormente tutelato. Gli agricoltori che non dispongono di un potere contrattuale sufficiente a contrastare le prassi scorrette potranno contare su un impianto normativo che auspichiamo il Governo renda ora, a stretto giro, operativo attraverso il relativo decreto legislativo” ha dichiarato la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura alla Camera.