Unapa (Unione nazionale tra le associazioni dei produttori di patate) ha presentato otto nuove varietà di patate sostenibili. L’Associazione è promotrice per l’Italia del progetto Potatoes Forever! dell’Unione Europea che ha l’obiettivo di informare il consumatore sulle buone pratiche del settore.
Cultivar a buccia rossa e gialla
Le nuove varietà, presentate da Unapa ai soci in un recente incontro tecnico che si è svolto in provincia di Bologna, si distinguono visivamente tra patate a buccia rossa e a buccia gialla. Tra quelle a buccia rossa spiccano Dalida (buccia rossa, pasta gialla) e Tornado (buccia rossa, pasta bianca). Tra quelle a buccia gialla, Altesse (buccia gialla, pasta gialla, di forma allungata), Anais (buccia gialla, pasta gialla, rotondeggiante), Belami (buccia gialla, pasta gialla, di forma allungata, perfetta per le fritture), JB 007 (buccia gialla, ma a pasta bianca, per tutti gli usi), Malice (buccia gialla, pasta gialla, ottima per forno e fritto casalingo) e Sensation (buccia gialla, pasta gialla, indicata per le lunghe cotture in forno).
Più resilienza contro clima, parassiti e stress idrico
Lo sviluppo delle cultivar risponde a una strategia in linea con uno dei più importanti pillar della campagna Potatoes Forever! sulla protezione del suolo e dell’acqua. Dunque, maggiore risparmio idrico e resilienza a cambiamento climatico e patogeni.
“Di anno in anno vengono immesse sul mercato nuove varietà, frutto del paziente lavoro di ogni produttore -spiega Augusto Di Silvio, presidente Unapa-. Siamo fieri di prendere parte al progetto Potatoes Forever! e di contribuire agli sforzi dell’Unione Europea per un’agricoltura sostenibile. Con questa campagna vogliamo raccontare anche questo: l’impegno dei pataticoltori italiani per ottenere prodotti sempre migliori”.
Si tratta di varietà che arrivano dalla Francia, dall’Olanda e dal Belgio, Paesi che fanno molta ricerca genetica. I produttori italiani testano le nuove patate sui terreni regionali: i campi sono stati realizzati in Friuli, nel Bolognese, Lazio e Abruzzo, Campania e Calabria. I pataticoltori ricorrono poi all’utilizzo di sementi certificate in agricoltura, sia convenzionale sia biologica. In questo modo possono ridurre in modo naturale il rischio di diffusione di microrganismi.