Continua a crescere l’offerta di burger vegetali food-tech che imitano il sapore e la consistenza della carne. Anche il colosso McDonald’s entra nel mercato e annuncia il lancio nel 2021 di McPlant, disponibile nei menu in tutto il mondo.
Una sfida tecnologica per la conquista dei flexitarian: la ricerca dell’etichetta corta e anche il “pesce” diventa vegetale
Non si sa ancora la composizione del prodotto plant-based. Alla sua formulazione sembrerebbe che abbia collaborato Beyond Meat. L’azienda californiana ha già svolto con il gigante dei fast food, lo scorso anno in Canada, un test pilota con il panino chiamato P.L.T. (plant, lettuce, tomato).
Mc Donalds risponde così a Burger King che ha lanciato anche sul mercato italiano Rebel Whopper con la “carne” di Impossible foods. Ma nel mondo aumentano i prodotti plant-based che puntano ai flexitarian. L’azienda spagnola Heura ha una nuova “carne” con meno ingredienti: la ricerca dell’etichetta corta è uno dei trend del nuovo comparto. Tyson Foods e Kellogg’s stanno entrambi proponendo alternative vegetariane.
Kfc si è accordata con Beyond Meat per la sperimentazione del pollo fritto vegetale, Beyond Fried Chicken. Mentre Nestlé sonda il mercato del “pesce” vegetale con Sensational Vuna. In Italia anche Granarolo è entrata nel business dei burger vegetali. Un mercato galvanizzato dalla decisione del Parlamento europeo di respingere gli emendamenti alla Pac che proponevano l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale.