Entra nel vivo la campagna dei carciofi dell’Orto di Eleonora, che mira a “rivitalizzare” questa categoria anche per l’export. Tanto che a Fruit Logistica presenterà una novità, il carciofo Green Queen, con l’obiettivo soprattutto di puntare su Francia e Germania. Abbiamo sentito il responsabile commerciale della Op Campidanese, Marco Lotta, che ci racconta i prossimi sviluppi.
Parliamo delle novità per Fruit Logistica?
Saremo al Salone con uno stand all’interno della collettiva Unaproa (Hall 4.2, stand A-10). Come novità quest’anno proporremo il carciofo Green Queen. È di tipologia Madrigal, che va più per l’export, per cercare di rivitalizzare il segmento. Come gusto è molto dolce e non lega la bocca. È completamente verde, largo come un romanesco ma più allungato. Vedremo se riusciremo a proporlo anche in Italia.
A quali mercati guardate?
Francia e Germania, prettamente. La Francia è l’unico mercato dove c’è un consumo radicato di carciofo, in Germania si sta cercando di crearlo. Cominceremo poi a guardare dell’estate, cercando di capire cosa ci chiedono i clienti. Il nostro export è quasi tutto concentrato sulla bella stagione, con il 90% basato su angurie e meloni. La richiesta è per il senza semi, come in Germania, Olanda; in Polonia va ancora il prodotto con il seme, più economico; in Francia lavoriamo bene con il retato. Sfruttiamo tutta la gamma, sicuramente più angurie, molta Gavina ma anche molta anguria Nera Eleonora. Siamo stati aiutati dal fatto che la Spagna ha avuto qualche problema nelle ultime due campagne. Alcuni mercati riconoscono il valore del nostro prodotto e sono disponibili a pagarlo più di quello spagnolo.
Il bio ha perso di interesse in Europa?
Ci sono alcune aree dove è richiesto, ma noi non ci abbiamo mai puntato, non lo vediamo come soluzione. Investiamo sul residuo zero, come per esempio con la fragola fuori suolo che è anche nichel free. Sul carciofo non è semplice arrivarci.
Quali progetti in corso, dove vanno gli e investimenti?
Andremo ad aumentare la produzione di fragole fuori suolo; siamo molto contenti anche delle prime piccole produzioni di angurie e cetrioli fuori suolo. Il periodo non è semplice a causa dei rincari, con la pressione da parte dei retailer, per non aumentare eccessivamente i prezzi, e dei fornitori che vogliono invece aumentarli.
Come sta andando la produzione invernale?
Sta iniziando la stagione del carciofo, salvo maltempo. I prezzi sono sostenuti perché manca prodotto, si pianta sempre meno. Servono a pagare il prodotto: il carciofo è coltura cara. La produzione sarà un po’ meno della scorsa stagione ma poi dipenderà dal clima. Andiamo avanti bene con il Camone, con una produzione tutto l’anno: anche con questa varietà di pomodoro i prezzi sono sostenuti, c’è forte domanda. La facciamo in serra, qualcuno la fa fuori suolo.
Come proseguono le collaborazioni con i retailer?
Continuiamo con la pl, con Coop, Conad, oltre a distribuire a marchio nostro: oggi è necessario operare con volumi costanti. Sembra che la situazione dei consumi stia migliorando piano piano. Per il Natale da un paio d’anni crescono tre giorni prima e non una settimana prima: si sta attenti a non sprecare nulla. Non torneranno, comunque, più quelli di prima, le famiglie sono sempre più piccole. Bisogna allora puntare su prodotti premium, con prezzo medio più alto ed efficientare la produzione. L’Orto di Eleonora sta investendo in agricoltura di precisione: la coltura fuori suolo, per esempio, fa risparmiare.