L’oro giallo delle nostre terre è sempre più prezioso. Con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, in Italia e in tutto il mondo è boom di richieste di limoni, gli agrumi della salute, con la produzione insufficiente che ha fatto quasi raddoppiare i prezzi. Nel nostro Paese, secondo un’indagine Coldiretti, la carenza di prodotto è diffusa: per i limoni Igp di Amalfi c’è il 50% di produzione in meno e il prezzo sulla pianta è quasi raddoppiato, mentre in Calabria nell’alto Jonio, a partire dalla piana di Sibari, l’aumento delle quotazioni varia tra il 10 e il 15 per cento.
L’aumento dei prezzi a fronte di volumi dimezzati
“In Sicilia i prezzi sono aumentati per mancanza di prodotto, come si prevedeva già all’inizio della campagna agrumicola, ovvero il 30% in meno di offerta. Dieci giorni ininterrotti di pioggia, poi, hanno svuotato i magazzini”, spiega Paola Pappalardo, direttrice generale e responsabile commerciale di Citrus l’Orto Italiano.
In più, per rispettare le nuove procedure di sicurezza, il personale è diminuito, sia in campagna per le raccolte, sia nei magazzini durante la selezione. “E tutto questo mentre si sta vendendo il triplo di agrumi –dice la dg Citrus–. Nel resto d’Europa la situazione è analoga e la Spagna, che negli ultimi anni ha rappresentato il polmone d’Europa per gli agrumi, deve gestire la minore produzione, l’emergenza coronavirus e fare fronte alla forte richiesta dell’Europa dell’est a causa della carenza di limoni dalla Turchia”.
L’iniziativa “Limoni per la ricerca” dal 15 al 30 aprile
E a proposito di frutti preziosi, come da tradizione l’azienda romagnola da sempre impegnata nella sostenibilità ambientale e nella divulgazione scientifica, in collaborazione esclusiva con Fondazione Umberto Veronesi, per il quarto anno consecutivo finanzierà il lavoro di medici e ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita alla ricerca: dal 15 al 30 aprile i limoni siciliani non trattati in superficie, selezionati e scelti da Citrus l’Orto Italiano, saranno infatti venduti in speciali retine da 500 grammi distribuite in tutta Italia in supermercati, ipermercati e discount al costo di 2 euro. Stesso prezzo delle ultime tre edizioni, nonostante gli aumenti registrati. Per ogni retina venduta, 40 centesimi saranno devoluti a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la ricerca d’eccellenza: un esempio di collaborazione tra fornitore e grande distribuzione, con un obiettivo comune di responsabilità sociale: “In un momento così drammatico è ancora più importante schierarsi a favore della ricerca scientifica. Per questo motivo quest’anno teniamo ancora di più al progetto. E come noi la pensano tutti i nostri partner della grande distribuzione organizzata che quest’anno sono ancora più motivati”.
“Il mio sud quest’anno mi ha piacevolmente sorpresa – conclude Paola Pappalardo, che ha origini siciliane – Nelle scorse edizioni ho sentito meno coinvolgimento, mentre quest’anno c’è grande fermento. Insieme al Gruppo MD, che ha aderito dal primo anno, conteremo sul contributo e l’entusiasmo di tutti i gruppi più importanti (Megamark in Puglia, Multicedi in Campania, Tatò Paride Master Coop in Puglia, TuoDì a Roma, Gruppo Az Master Coop in Calabria, Gda, Perrone fino a Gruppo Arena in Sicilia). Perché solo insieme possiamo fare grandi cose!”.