Torna il progetto Terra Viva di Coop Centro Italia, che punta a portare sulla tavola la qualità e i sapori dei produttori locali. Il reparto ortofrutta dell’Ipercoop del centro commerciale I Marsi di Avezzano (Aq) ha oggi inaugurato l’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, che andrà avanti fino a fine agosto. “Abbiamo attivato una collaborazione con l’Azienda Agricola Fratelli Cambise di Trasacco: avremo un’intera area dedicata solo ai loro prodotti -spiega Carmine Bruno, caporeparto freschissimi dell’Ipercoop di Avezzano-. Nel nostro punto vendita il made in Italy dell’ortofrutta è oltre l’80%. E diamo sempre più spazio ai prodotti del territorio”.
Qual è l’obiettivo del Progetto Terra Viva?
Ha un’ottica di valorizzazione del territorio, del km zero: il claim recita “Prodotti buoni e vicini”. Il progetto va avanti da tre anni. Nel nostro punto di vendita abbiamo attivato una collaborazione con dei produttori locali, l’Azienda Agricola Fratelli Cambise, sede nel comune di Trasacco, all’interno della Piana del Fucino, a una decina di chilometri da Avezzano.
Hanno circa 500 ettari di superficie, 150 operai impiegati ogni stagione. Sono specializzati nella produzione di patate del Fucino, che è anche prodotto a marchio di Coop Italia, carote, finocchi, lattughe, cavoli. E poi ortaggi come zucchine, zucchine con il fiore, verdure a foglia, cime di rapa, radicchio, tondo e lungo.
Come sarà la comunicazione nel punto di vendita?
Ci sarà un’intera area dedicata solo ai prodotti Fratelli Cambise. Metteremo anche delle promoter. Avremo inizialmente prodotti come l’insalata romana, patate, radicchio, zucchine.
Man mano aumenterà lo spazio espositivo. L’iniziativa andrà avanti fino a fine agosto-inizio settembre. Da un anno poi abbiamo un ingresso direttamente sui freschissimi, che dà ulteriore messaggio di valorizzazione.
Da che tipo di agricoltura provengono i prodotti?
Convenzionale, ma i capitolati di Coop Italia sono molto rigidi. E per i prodotti a marchio i residui devono essere inferiori del 70% rispetto ai limiti di legge.
Sono stati riscontrati problemi di manodopera straniera nel Fucino?
Nessuno, che mi risulti. Coop effettua anche controlli sull’intera filiera per la giusta retribuzione, non solo sui prodotti. È un elemento di sostenibilità importante per Coop e Coop Centro Italia.
Come driver d’acquisto, il made in Italy e il km zero avranno ancora più appeal?
Assolutamente sì. Noi come Coop Centro Italia, per la filiera dei freschissimi, facciamo viste dirette alle aziende del made in Italy, da Melinda a Terre Sabine. Oggi stiamo cercando di potenziare la comunicazione di quello che facciamo. E diamo sempre più spazio a prodotti del territorio.
L’assortimento è costituito per più dell’80% di referenze made in Italy. La restante parte riguarda la frutta esotica e un’espressione di referenze estere (Spagna), come in questo momento la frutta con nocciolo (pesche, nettarine, albicocche), con prezzi più bassi e più concorrenziali rispetto ai prodotti nazionali. Comunque marginale rispetto al resto dell’assortimento, che predilige i prodotti di provenienza locale e nazionale.
Salutismo, made in Italy e giusto prezzo: come riuscite a tenere insieme questi elementi che dovrebbero segnare la Fase 3?
Cerchiamo di coniugarli. Nel nostro reparto ortofrutta abbiamo anche un pacchetto di prodotti a prezzi bassi a cadenza quindicinale: prodotti di categoria di alta qualità e giusto calibro! Da un anno abbiamo poi inserito le isole Almaverde Bio.
Oggi il nostro punto di vendita realizza 32 milioni di euro all’anno. Nel periodo critico del Covid l’incidenza del reparto ortofrutta sui ricavi è aumentata di tre o quattro punti, raggiungendo il 10%.
