Il sentiment positivo verso i prodotti italiani tutelati dal marchio europeo è 15 volte superiore a quello negativo. E La metà delle conversazioni va all’estero (55%), con gli Usa (26%) in testa. Sono alcuni dei numeri che emergono dallo studio WEB DOP, la prima ricerca sulla presenza online e l’attività digitale delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane certificate Dop e Igp. Il dossier, realizzato dalla Fondazione Qualivita, è frutto di un progetto durato nove mesi.
Il food batte il wine, Instagram primo social
Che il mondo delle denominazioni a marchio stia macinando interesse in tutto il mondo è certificato dai numeri. Nei 9 mesi oggetto di analisi, le menzioni delle Dop e Igp sono passate da 170mila a 230mila, con un +37%. Più di 100.000 gli utenti ingaggiati quotidianamente, con oltre 6.500 contenuti diffusi in Rete in tutto il mondo. Schiacciante il dominio del feedback positivi. Le conversazioni digitali con sentiment positivo sono quindici volte più alte di quelle a sentiment negativo (46% contro il 3% sul totale delle menzioni).
Il food (28 milioni di utenti coinvolti in nove mesi ) batte il wine (23 milioni di utenti), che però si ricatta quando la conversazione è all’estero, con gli Usa che generano quasi mille contenuti al giorno riferiti a vini italiani a denominazione di origine. Tra i canali social, scontata la leadership di Instagram. Interessante l’analisi del lessico delle conversazioni: accanto ai termini classici che definiscono le IG (qualità, tradizione, territorio), emergono quelli legati a turismo, cultura, sostenibilità, ambiente, salute. Un segno della svolta green e salutistica che è globale.
Sempre più Consorzi puntano sul web, con una strategia di promozione internazionale
La ricerca ha svolto anche un focus sull’attività digitale dei Consorzi. Anche qui la svolta digitale è certificata dai numeri. Negli ultimi due anni le IG italiane con almeno un account ufficiale sono passate da 268 a 436 prodotti, una crescita del 63%. E circa l’88% dei Consorzi ha investito risorse sui social media. Per il 61% dei Consorzi il web è visto come uno strumento di informazione rivolto anche al target straniero.