Raccontare le caratteristiche delle filiere ortofrutticole europee riunite nelle Organizzazioni di produttori, i prodotti più rappresentativi, con relativi valori nutrizionali. È nato il portale In&Out (ineout.eu), “casa” digitale dell’ortofrutta europea, sviluppato da Apo Conerpo, un progetto cofinanziato dalla Comunità europea.
Spazio anche alla sicurezza alimentare, economia circolare, le ricette. Tra gli obiettivi cancellare la fake news dell’agricoltore nemico dell’ambiente
Calorie, vitamine, utilizzo idrico, pesticidi sono alcuni dei temi affrontati. “A queste e a tante altre domande abbiamo cercato di dare una risposta nel sito -spiega il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi -. Le diverse sezioni che lo compongono descrivono l’impegno quotidiano delle Organizzazioni di produttori per una produzione ortofrutticola di qualità, organoletticamente eccellente, salubre per il consumatore e coltivata in modo sostenibile per l’ambiente e per le persone. Da più di 20 anni Apo Conerpo utilizza il modello della produzione integrata”.
In primo piano si pone la sezione del sito dedicata al tema della sostenibilità delle filiere. “Abbiamo scelto di declinare in sei macro-aree: agricoltura consapevole, rispetto dell’ambiente, economia circolare, sicurezza alimentare, tracciabilità e aspetti nutrizionali. Racconteranno quanto ogni giorno avviene nei campi di decine di migliaia di imprese agricole europee”. Ampio spazio per i prodotti ortofrutticoli. “Abbiamo selezionato quelli principali dedicando a ciascuno di loro una scheda con gli aspetti nutrizionali più rilevanti. Proponiamo anche tante ricette provenienti dalle tradizioni di diversi Paesi europei che ci permetteranno di esaltare le qualità organolettiche delle diverse referenze”.
Il sito web sarà fruibile in diverse lingue per intercettare i consumatori dei Paesi coinvolti dal progetto. A supporto le pagine social: “Fra i nostri obiettivi c’è anche quello di demolire l’immagine di un agricoltore nemico dell’ambiente che abusa della chimica, spreca risorse preziose e impoverisce il suolo”.