Il punto sull’inizio della raccolta delle mele in Trentino Alto Adige nella campagna 2024-25

È partita bene la raccolta delle mele nei territori vocati del Trentino Alto Adige, area che da sola produce circa i due terzi del totale nazionale (2,16 milioni di tonnellate le previsioni per l’anno in corso). Secondo le stime diffuse in occasione di Prognosfruit, l’annata 2024-2025 vede volumi in calo per il Trentino (-7%) e l’Alto Adige (-9%), che scontano gli effetti delle gelate primaverili, ma sono in linea con le previsioni europee (10,2 milioni di tonnellate), che scendono dell’11% rispetto allo scorso anno.

Preoccupano l’export e il mercato asiatico

Rimane alta la qualità dei frutti in tutti i territori della regione, confermata anche dai primi dati di raccolta. A preoccupare i produttori di mele in regione, più che il calo dei volumi, sono in generale i cambiamenti climatici e soprattutto i problemi di ordine geopolitico, in particolare quelli legati al Medio Oriente che rischiano di bloccare le vendite in Asia. Secondo Giovanni Missanelli, direttore di Assomela, i costi di assicurazione sono sempre più elevati a causa della pericolosità del tragitto del Canale di Suez e ciò rischia di far perdere una fetta di mercato molto attrattivo. Il mercato asiatico, a livello nazionale, tra gennaio e ottobre 2023, ha fruttato 739,8 milioni di euro e con i problemi attuali rischia una flessione importante.

Melinda: focus su lavoratori e logistica con l’avvio della funivia

Nelle Valli del Noce – Val di Non e Val di Sole, la stagione è iniziata con la raccolta di Gala e SweeTango, le varietà più precoci, a cui seguiranno Renetta e Golden Delicius e finirà con Morgana e Fuji – ad ottobre inoltrato. Saranno oltre 11mila i lavoratori stranieri impegnati nelle attività di raccolta, poco meno dell’85% del totale del territorio pari a 13.800), in linea con i dati dello scorso anno. Più di un quinto sono donne. Romania, Senegal, Polonia e Marocco i Paesi più rappresentati. Quest’anno la raccolta va di pari passo con il problema reperimento personale e la questione sicurezza per la quale il Consorzio della Val di Non sta organizzando incontri formativi per diffondere comportamenti adeguati sulla strada e nei campi.

Con l’avvio della raccolta sta prendendo forma anche la funivia di Melinda un progetto da 10 milioni di euro previsto dai Fondi Pnrr di settore per portare le mele nelle miniere di dolomia poco distanti. Ernesto Seppi, presidente di Melinda e di Apot, dichiara la propria soddisfazione per l’impianto che entrerà in funzione a gennaio del prossimo anno. “È un’opera unica al mondo, non esiste una funivia che trasporti frutta e penetri per oltre 600 metri all’interno di una galleria”. Un’opera che, secondo Seppi, toglierà oltre 6 mila camion dalle strade, considerato il grande potenziale di stoccaggio all’interno dell’ipogeo. Qui la videointervista fatta allo scorso Fruit Logistica.

Le mele di Melinda salgono sulla funivia e riducono il trasporto su gomma

Vog punta su assortimento e disponibilità del prodotto tutto l’anno

Klaus Hölzl, responsabile Vendite Vog

Prospettive positive anche per i 4.000 melicoltori che conferiscono al Consorzio altoatesino Vog, sia in termini di qualità che di volumi, i quali saranno in grado di garantire la disponibilità del prodotto per 12 mesi all’anno. “I segnali sono positivi, ma siamo appena all’inizio del nuovo raccolto, le cui mele si stanno aggiungendo in maniera continuativa al nostro assortimento varietale disponibile 12 mesi all’anno -commenta Klaus Hölzl, responsabile vendite di Vog. “Le sfide sono tante e ci sono diversi fattori ancora imprevedibili, come le crisi geopolitiche e i volumi di produzione extraeuropei. Sicuramente partiamo da una buona posizione, dalla quale sarà importante mantenere la nostra promessa di qualità” conclude Hölzl.

“Come per la produzione integrata, anche per il biologico le prospettive sono buone – aggiunge Hölzl – grazie a un buon andamento del decumulo degli stock e una ridotta concorrenza sui mercati europei”. A rendere promettente la nuova stagione di commercializzazione di Vog è anche la positiva chiusura della stagione 2023/2024. Grazie a un buon andamento commerciale dei mesi primaverili ed estivi, il Consorzio ha mantenuto la sua posizione sul mercato e raggiunto gli obiettivi di vendita. A livello di export, sono cresciuti i mercati extra-europei, in particolare Sud e Centro America.

Vip Val Venosta: i giovani tra gli obiettivi strategici

All’apertura di una stagione che si sta profilando positiva, VIP, l’Associazione che riunisce 1.600 aziende agricole del territorio, pone il tema strategico delle risorse umane e affida ai giovani il futuro della frutticoltura della Val Venosta. Secondo l’organizzazione frutticola altoatesina il settore è attraente, non solo perché rientra in una tradizione consolidata, ma anche perché è competitivo, ricco di sfide e si colloca ai più alti livelli in ambito internazionale.

Martin Pinzger, direttore generale Consorzio Vip Val Venosta

Il direttore generale del Consorzio, Martin Pinzger non nasconde però le difficoltà che derivano da un settore a rischio spopolamento. “Per continuare ad essere partner affidabili dei nostri produttori associati e dei nostri clienti dobbiamo essere realisti, coerenti e coscienti dei rischi di questa fase delicata in cui al tema del cambiamento del clima si abbina una criticità che possiamo chiamare demografica ovvero relativa alle persone disposte a spendersi in agricoltura e non solo a livello di manodopera ma di persone specializzate e disponibili ad assumersi responsabilità nelle aziende agricole.

Pinzger fa un appello ai giovani affinchè si mettano in pista per sostenere un settore vitale per l’economia del territorio. In prospettiva futura, guarda anche alle alleanze all’interno del sistema generale della melicoltura (Op e Assomela) e rinnova la sua fiducia nel biologico, segmento che può essere attrattivo per i giovani attenti alle tematiche ambientali.

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