Firmata la Carta di Bergamo al termine delle due giornate di lavori del G7 Agricoltura a cui hanno partecipato i ministri e i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Giappone, Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Unione Europea e Fao.
Lo ha annunciato oggi il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, alla Conferenza stampa conclusiva del vertice sottolineando come il documento sia stato approvato all’unanimità.
Tutela agricoltori, cooperazione, trasparenza dei prezzi, lotta allo spreco alimentare e tracciabilità
“Il primo obiettivo è che 500 milioni di persone dovranno essere fuori dalla fame entro il 2030. Si è raggiunto l’accordo su cinque punti fondamentali – ha spiegato Martina come presidente del G7 Agricoltura -. Il primo è la tutela degli agricoltori di fronte alle crisi climatico ambientali, alle emergenze e ai disastri ambientali che impattano sulle economie dei territori”.
Secondo tema condiviso, la cooperazione tra i Paesi, maggiori scambi anche con i Paesi in via di sviluppo e “in particolare ha detto il ministro – penso all’Africa dove il 20% della popolazione soffre la fame. Questa è la zona prioritaria di intervento”.
Terzo punto, incrementare la trasparenza dei prezzi e difendere il ruolo degli agricoltori rispetto alle crisi di mercato e alla volatilità delle quotazioni. A questo proposito occorre rendere sempre più evidente che “la cultura agrolimentare – ha precisato Martina – deve essere sostenuta a partire dal primo anello della filiera”.
Il quarto tema è quello della lotta allo spreco alimentare che coinvolge un terzo della produzione alimentare nel mondo. “Questo obiettivo – ha aggiunto il ministro – si riallaccia al tema della cooperazione per combattere la fame nel mondo”.
Il quinto punto riguarda la tracciabilità con l’adozione di politiche efficaci per lo sviluppo dei sistemi produttivi territoriali.