Fresco, biologico e top quality, ecco l’avocado prodotto in Sicilia

Il 2017 per Sicilia Avocado è stata una buona campagna anche se di scarica sotto il profilo dei volumi e si prevede di arrivare a 300 - 500 tonnellate di prodotto nel 2018

Coltivazioni di avocado sono nate nella zona alle pendici dell'Etna, in Sicilia
Coltivazioni di avocado sono nate nella zona alle pendici dell'Etna

La stagione dell’avocado è finita, riprenderà ad ottobre. Questo il messaggio che si legge sul sito di Sicilia Avocado, brand ormai affermato di un gruppo di 20 aziende agricole che nella terra dei limoni e delle arance ha scommesso su questo frutto subtropicale. Come? Facendo, una volta tanto, squadra, cominciando dall’aggregazione dell’offerta e dalla creazione di un marchio per arrivare a gestire in modo unitario il calendario di produzione e di raccolta e la fase della commercializzazione.

Promotore dell’iniziativa Andrea Passanisi, giovane imprenditore che una quindicina di anni fa ha cominciato a sperimentare a Giarre (Ct) la produzione di frutti subtropicali in una zona pedoclimatica che si è rivelata ideale per l’avocado, tra le pendici dell’Etna e il mar Ionio: “Qui il terreno di origine vulcanica, insieme alla purezza dell’acqua estratta dal sottosuolo – spiega – conferisce ad ogni frutto, peculiari e pregiate proprietà organolettiche”.

Andrea Passanisi, responsabile dl progetto Sicilia Avocado

Com’è iniziato il progetto? “Ho seguito il trend dell’aumento dei consumi di frutta esotica, puntando sull’avocado che è considerato un vero superfood e in questo progetto ho cercato di coinvolgere anche altri colleghi. Ho iniziato con pochi ettari e oggi – spiega l’imprenditore  – sono arrivato a 21 ettari coltivati ad avocado solo nella mia azienda. Considerando le altre imprese agricole che partecipano all’iniziativa, avviata nel 2013, superiamo i 100 ettari”.

I punti di forza di questa produzione di mango 100% born in Sicily, che vede il frutto protagonista assieme al mango del Tropical Fruit Congress di Macfrut 2018, sono la qualità, la tracciabilità, la certificazione biologica e la freschezza, garantita quest’ultima dalla rapidità di consegna dal momento della raccolta. Ogni avocado è trasferito in magazzino e scrupolosamente selezionato prima della spedizione, entro 24-48 ore dalla raccolta.

“A differenza dei frutti provenienti dal Sud America e da altri paesi tropicali, noi offriamo una filiera cortissima  al consumatore. Se pensiamo che i frutti provenienti dal Cile impiegano 28 giorni di nave per arrivare al porto di Livorno – sottolinea Passanisi, che si occupa della commercializzazione – non c’è confronto. Sicilia Avocado punta quindi sulle nicchie garantendo una produzione fresca e top quality, due plus che il mercato ci riconosce”.

 

Tra le 300 e 500 tonnellate di avocado le previsioni produttive del 2018

“L’annata appena chiusa è andata bene, soprattutto sul canale dell’e-commerce. Il brand Sicilia Avocado è riconosciuto – dice Passanisi – perché il prodotto è biologico, italiano e di filiera corta. I prezzi sono stati altalenanti. Ci scontriamo con il prodotto in arrivo dalla Spagna e quest’anno in particolare con la concorrenza  el Messico,  che in considerazione del mutato quadro politico Usa ha dirottato l’offerta in Europa facendo scendere i prezzi. Il 2017 è stata comunque un’annata soddisfacente anche se di scarica sotto l’aspetto della produzione che nell’avocado è altalenante anche se non c’è la grande differenza che si riscontra nell’olivo tra un’annata e l’altra”. Nel 2017 Sicilia Avocado ha raccolto 200 tonnellate e nel 2018 le previsioni sono di arrivare tra le 300 e le 500 tonnellate di prodotto.

Sono in produzione diverse varietà di avocado, tra cui la Hass rappresenta la cultivar più importante, ma tutte concorrono a garantire la continuità nella fornitura siciliana da fine settembre-ottobre fino a marzo.

 

Il 50% della produzione Sicilia Avocado passa attraverso la gdo

Sicilia Avocado commercializza i suoi frutti in tutta Italia e in Europa. “Stiamo assistendo a una crescita molto sostenuta del canale e-commerce – spiega Passanisi – anche se il 50% delle vendite passa ovviamente dalla gdo e il resto prende la via dei mercati tradizionali”. Il 25% del prodotto siciliano viene anche esportato.

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