Diminuire il consumo idrico e il ricorso a fertilizzanti e agrofarmaci, misurare l’impronta delle produzioni vegetali: sono numerose le novità emerse nelle sperimentazioni effettuate da Conserve Italia con il Progetto di ricerca su agricoltura di precisione e quantificazione dell’impatto delle produzioni orticole, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Novità testate nel corso dell’ultima campagna orticola per permettere ad alcuni soci produttori di sperimentarle sul campo.
Più tecnologia a disposizione dei soci produttori per il miglioramento della gestione idrica, dei fertilizzanti e agrofarmaci
Una parte del progetto di Conserve Italia inerente all’agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Tra gli obiettivi, il miglioramento della gestione idrica, dei fertilizzanti e degli agrofarmaci.
Nello specifico, è stato sviluppato un sistema per il supporto alla scelta varietale basato sull’utilizzo di simulatori matematici. Per quanto riguarda il supporto alla nutrizione azotata è stato realizzato un sistema capace di integrare informazioni derivate da telerilevamento satellitare con alcune misure a terra prese dall’agricoltore via smartphone. Per il supporto ai trattamenti fitosanitari è stato ingegnerizzato un sistema basato su un servizio meteorologico e su un modello matematico che simula quanto le condizioni ambientali sono favorevoli a processi di infezione da parte di patogeni fungini. Sviluppo di una serie di sensori per le irrigazioni e supporto alle operazioni di raccolta attraverso modelli in grado di simulare come cambiano le caratteristiche qualitative del prodotto nelle ultimissime fasi di maturazione hanno completato il progetto.
Un modello per misurare l’impronta delle produzioni
Sulla riduzione del consumo di risorse e di emissioni si è focalizzata la parte del progetto di Conserve Italia realizzata in collaborazione con l’Università di Genova finalizzata a individuare (in base alla metodologia Life Cycle Assessment-Lca) uno strumento di valutazione con cui misurare l’impronta di ogni singolo prodotto. Uno studio, scaturito a seguito della certificazione Epd Process (Environmental Product Declaration) già ottenuta da Conserve Italia (rilasciata dall’ente internazionale Dnv Gl). Sono state cinque le colture interessate dall’analisi di questo progetto: pomodoro da industria, mais dolce, borlotto, pisello e cece. Il progetto ha visto la definizione di un indicatore unico che considerasse i diversi aspetti dell’impronta, quantificando, oltre al consumo di acqua a tutti i livelli, anche il fabbisogno energetico e di suolo.
L’impegno per la sostenibilità
“Per noi essere sostenibili significa poter sostenere economicamente e socialmente la nostra filiera attraverso l’adozione di pratiche più rispettose dell’ambiente -sottolinea Maurizio Gardini, presidente del Gruppo cooperativo che detiene i marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani-. Gli studi e le sperimentazioni che abbiamo promosso sono fondamentali per farci trovare pronti davanti alle nuove sfide con tecniche di agricoltura di precisione che possano essere adottate dai nostri soci agricoltori”.
“Siamo impegnati -aggiunge il direttore generale Pier Paolo Rosetti- a ridurre l’impatto dei nostri processi produttivi, oltre che nella fase agricola, con particolare attenzione alle risorse idriche, anche nella fase industriale, nel packaging, nei trasporti, nei consumi energetici. Vogliamo fare conoscere ai consumatori questo impegno che interessa tutta la nostra filiera”.