“Un danno economico per tutto il comparto causato da chi avrebbe dovuto tutelare l’Aceto Balsamico di Modena Igp”. Armando De Nigris, presidente dell’omonimo Gruppo e da poco nominato Advisor della Commissione Europea per la Food Safety e la Public Health, usa parole forti dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea che consente di utilizzare liberamente i termini “balsamico” e “aceto” fuori dalla protezione dell’Igp modenese.
Si potrà liberamente usare il termine “balsamico”
La controversia era nata dall’utilizzo del termine “balsamico” di un’impresa tedesca Ma secondo la decisione del tribunale europeo il marchio del made in Italy ha valenza solo se associato al nome della città, altrimenti non può essere protetto. Da qui l’attacco di De Nigris diretto al Consorzio autore di una sorta di autogol. “La sentenza è stata il frutto di un’azione avanzata dal Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena Igp che ha fatto un punto d’orgoglio portare avanti il contenzioso di fronte alla Corte di Giustizia. La quale si è limitata a ratificare un risultato già scontato”.
E I big player europei sono pronti a sfruttare nuove categorie merceologiche
Il mercato è in fibrillazione perché l’uso libero del termine balsamico può avere un impatto dirompente sul comparto e aprire nuove strade commerciali. “Una sconfitta come questa apre un’autostrada ai big player europei che potrebbero produrre sfruttare nuove categorie merceologiche. In questi anni sono state diffuse comunicazioni tranquillizzanti sull’immagine di un comparto sicuro da ogni turbativa legislativa. Informazioni che hanno portato aziende come la nostra a investire, facendo del Modenese il cuore della propria produzione. Una condotta omissiva – rimarca – che oggi ha messo le aziende di questa provincia nell’impossibilità di competere sui mercati internazionali e nella necessità di revisionare velocemente piani industriali, economici e finanziari”.
Un mercato da 370 milioni di euro
L’Aceto Balsamico di Modena Igp ha una produzione certificata di oltre 97 milioni di litri l’anno. Le aziende associate al Consorzio sono 50. Il fatturato supera i 370 milioni di euro alla produzione e raggiunge il miliardo di euro al consumo. Il 92% viene esportato e commercializzato in 120 differenti Paesi.