Gli agrumi italiani potranno essere esportati in Cina per via aerea e non solo per nave agevolando così le spedizioni oltre-confine. Oltre a questa novità annunciata dal Governo, però, l’agrumicoltura nazionale attende le risorse del fondo agrumicolo che mette a disposizione i 10 milioni di euro stanziati dalla legge di Bilancio 2017. Un tesoretto sollecitato dal coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, al tavolo ministeriale sugli agrumi che si svolto ieri al ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo alla presenza del Sottosegretario alle Politiche agricole, Alessandra Pesce.
Per dare ossigeno al comparto occorre allora accelerare sul decreto attuativo che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2018. “Su questo punto abbiamo apprezzato l’impegno preciso del Sottosegretario Pesce. Concordiamo – sottolinea Agrinsieme – con le priorità delineate per rilanciare il settore, ovvero: il rafforzamento dei controlli fitosanitari sulle importazioni provenienti dai Paesi Terzi, nonché sull’origine degli stessi; una maggiore attenzione alle problematiche connesse agli scambi commerciali e all’apertura dei mercati; la costituzione di un catasto agrumicolo; la ristrutturazione del comparto attraverso il coinvolgimento della filiera; il rinnovamento varietale e il trasferimento dell’innovazione; la predisposizione di una attività di comunicazione e promozione istituzionale per incentivare il consumo di agrumi italiani”.
Necessario un piano agrumicolo pluriennale
“Nel medio e nel lungo periodo si lavorerà per strutturare un piano agrumicolo di settore pluriennale, che possa costituire un punto di riferimento per l’organizzazione del comparto, sia in termini di produzione che di commercializzazione e internazionalizzazione”, prosegue il coordinamento.