Stando ai dati diffusi da Assomela, nel 2023 la produzione totale di mele italiane è stata di 2.174.674 tonnellate, cifra che supera del 2,9% quella dello scorso anno. L’Italia si conferma ottavo paese a livello mondiale per produzione di mele, subito dopo Cina, Turchia, Usa, Polonia, India, Iran e Russia. Per quanto riguarda le esportazioni, la crisi nel canale di Suez ha gravemente impattato sui volumi sia in maniera diretta che indiretta. Gli attacchi nel Mar Rosso, infatti, hanno obbligato le navi ad allungare di almeno 20 giorni il viaggio con costi stimabili fino a 1.500 dollari a container, con un aumento fino a oltre 10 cent di euro/kg. L’allungamento del percorso, oltre ad aumentare i costi di trasporto, incide pesantemente anche sulla shelf-life dei prodotti freschi. L’impossibilità o la difficoltà a spedire verso queste aree, comune anche agli altri Paesi dell’Unione Europea, rischia di creare un surplus di offerta nel mercato interno che potrebbe causare problemi a tutto il comparto. Sul fronte varietale la regina delle vendite rimane sempre la Golden Delicious che segna un +8% rispetto alle vendite allo stesso mese (febbraio) della scorsa stagione con una quota a 55.600 tons.
Mentre in generale nella maggior parte dei Paesi Ue la produzione di mele è diminuita, raggiungendo quasi 11 milioni di tonnellate, la Spagna vede un aumento del 19% che la posiziona al primo posto come paese produttore. In controtendenza Germania e Austria che registrano raccolti inferiori rispetto agli anni precedenti.
Bene invece la Francia che, avvantaggiata dalla mancanza di rimanenze dal raccolto precedente e da stock dall’emisfero meridionale, vede una campagna di commercializzazione piuttosto vivace con prezzi soddisfacenti e una domanda del prodotto positiva, probabilmente avvantaggiata dal calo generale della produzione di agrumi.
A livello mondiale gli Stati Uniti (Washington, il più grande stato coltivatore del paese) stanno stimando una produzione record, con un aumento del 40% che porterà il Paese a ottenere la resa maggiore mai registrata. A questo si contrappongono prezzi in progressivo calo a causa dell’eccesso di offerta, mentre l’export registra un decisivo aumento. Per quanto riguarda i paesi dell’emisfero sud, i dati Wapa, stimano la produzione 2024 in aumento dell’1,1% rispetto al 2023, raggiungendo quota 4.775.530 t, pur restando il 4% inferiore alla media del triennio precedente.
Il nodo assortimento
Secondo un’indagine sul consumo di frutta nel nostro paese condotta da Orsero in collaborazione con l’istituto di ricerche Ipsos e il Corriere della Sera le protagoniste del carrello sono mele e banane, entrambe consumate dal 78% degli intervistati, che le scelgono per prezzo e consuetudine d’acquisto. Ma se delle banane il consumatore ne riconosce subito la tipologia, delle mele ne può riconoscere decine di varietà trovandole in competizione sullo scaffale.
Un recente studio promosso da SGMarketing sulla gestione della categoria in store (25 punti vendita di 19 insegne) rivela, infatti, la complessità assortimentale del prodotto a cominciare dall’elevato numero di referenze medie trattate (19) in relazione allo spazio disponibile. Lo studio ha rilevato un’offerta segmentata in 5 sottocategorie: la categoria mainstream, che pesa quasi la metà delle referenze (46%), l’economica (20%), le mele premium (16%), le specialità (10%) e il settore del biologico (8%). Ogni categoria viene proposta confezionata o sfusa, ad eccezione dell’economica che è presentata principalmente sfusa. Ad accrescere la confusione del consumatore, si aggiungono le marche, dei produttori e della grande distribuzione. Per fortuna, per certe tipologie di prodotto, viene in soccorso la notorietà del prodotto che aiuta nella fidelizzazione del cliente. Golden e Fuji sono quelle con il punteggio più alto, mentre tra i brand Melinda, Marlene e Val Venosta guidano la classifica dei migliori. Secondo lo studio, la mela risulta un frutto dal consumo routinario: sono in media 3 le occasioni di consumo settimanale. I principali driver di scelta sono l’origine italiana, la varietà e, a seguire, il prezzo.
Consolidamento e segmentazione le linee da seguire
Hannes Tauber, responsabile marketing di Vog, uno dei maggiori player internazionali della categoria e principale società di commercializzazione della mela a livello europeo, traccia il quadro del settore con particolare riferimento all’assetto varietale, per il quale il consorzio altoatesino è stato protagonista fin dall’inizio. Secondo Tauber le strategie del futuro si giocano sull’innovazione varietale, sulla comunicazione orienta a fidelizzare nuovi consumatori e su una commercializzazione estesa dodici mesi dell’anno.
“Il concorso “Esperienza Culinaria di Marlene ha visto la partecipazione di oltre 80 mila persone di tutta Europa le quali hanno inviato le loro ricette a base di mela. Lo scopo era creare un menù a base mele con l’obiettivo di far conoscere il territorio e fidelizzare il consumatore”.
“Sul fronte varietale Vog punta a consolidare sul mercato alcune varietà come Cosmic Crisp, Giga, RedPop, Joya e Sweetango. Oggi stiamo entrando nella terza fase che è quella dell’innovazione della categoria, dopo quella segnata prima da Pink Lady (dove oggi stiamo crescendo a due cifre), Gala e Fuji e, successivamente, da Kanzi (in crescita), envy, yello e Cosmic Crips (oggi a 500 ettari)”, dichiara Tauber.
“Il processo di innovazione può essere qualcosa di molto diverso e nuovo, come il progetto Kissabel, o un miglioramento dell’esistente. In 20 anni di attività abbiamo testato più di 1.000 varietà di mele nel nostro territorio, derivanti da una preselezione fatta a livello di scuouting internazionale. Di queste varietà ne sono rimaste una decina e sono in produzione. Le altre componenti dell’innovazione su cui abbiamo lavorato riguardano il gusto (per il consumatore), la durabilità e disponibilità del prodotto e direi anche la ricerca di nuovi utilizzi dello stesso” conclude Tauber.
Le mele Club sono fondamentali all’interno della strategia di assortimento varietale anche per Vip, il consorzio della Val Venosta, per il quale costituiscono una grande fonte di differenziazione competitiva. Con “La Saporeria” Vip sta portando avanti un progetto di diversificazione aromatica tale da permettere al consumatore di scegliere in base al proprio gusto personale, come accade per il vino. Uno sforzo importante che porta alla qualificazione dell’offerta nel reparto che va condiviso anche con il distributore secondo Vip. Luca Zaglio direttore generale di Melinda, Apot e La Trentina concorda sulla necessità dell’innovazione, anche se oggi, a detta dell’Ad, si dovrebbe porre un freno all’introduzione di nuove varietà. “L’innovazione varietale è stata una scelta corretta per il settore, ma ora va rivista. Ci sono 69 varietà diverse e, con un consumo del prodotto fresco in calo si stanno creando problemi di gestione Inoltre non è facile spiegare al consumatore le differenze tra le diverse cultivar al di là delle due metriche di scelta colore e brand” spiega Zaglio. “Le scelte di Melinda è di non implementare nuove varietà e non segmentare ulteriormente l’offerta, ma concentrarsi su alcuni prodotti, sia dal punto di vista commerciale che produttivo.
Abbiamo maturato delle certezze su alcune varietà come Morgana, continueremo ad investire su Tessa e SweeTango e a lavorare su quelle dove abbiamo uno stato conoscitivo commerciale e produttivo consolidato”, conclude il direttore generale del consorzio della Valle di Non.
Interpoma tour 2024: innovazione tecnologia e best practise
Dal 21 al 23 novembre 2024 a Bolzano il mondo della mela si dà appuntamento a Interpoma, l’unico salone internazionale dedicato al settore melicolo. Focus dell’edizione numero tredici sulle tecnologie digitali applicate alla filiera della mela, uno sguardo ad ampio raggio sul meleto del futuro. Massimi esperti da tutto il mondo illustreranno agli operatori e ai visitatori le nuove applicazioni e la loro influenza sulla produzione, la pianificazione della raccolta, la verifica della qualità in campo ed in azienda.
Dopo il successo delle passate edizioni ritornano anche gli Interpoma Tours, visite guidate presso le realtà più rappresentative della produzione melicola sia altoatesina che trentina. Il calendario dei Tours prevede nove appuntamenti distribuiti nelle tre giornate fieristiche: tre nella giornata di giovedì 21 novembre, cinque venerdì 22 novembre e uno sabato 23 novembre 2024. I Tours prevedono l’approfondimento sulle nuove tecnologie applicate e sulle best practice presso aziende che si distinguono nel settore. Per facilitare il più possibile la partecipazione di un’utenza eterogenea e internazionale, la guida di tutti i Tours sarà condotta in lingua inglese.
Mele: in Trentino nasce un polo da 360 milioni di euro
È un‘unione da ricordare quella che si è celebrata nel corso delle assemblee dei soci della Società Frutticoltori Trento (Sft) e La Trentina, due cooperative che rappresentano una fetta importante del distretto mele del Trentino. Gli oltre 200 soci della prima e i 700 della seconda hanno approvato il piano di fusione presentato dai rispettivi cda, un matrimonio che permetterà di riunire una produzione totale annua di circa 60 mila tonnellate di mele e un fatturato complessivo di oltre 50 milioni di euro. È il passaggio conclusivo di un processo di riorganizzazione e aggregazione del settore melicolo trentino, che comprende anche altre produzioni frutticole come ciliege e susine, che ruotano tutte intorno al grande asse di Apot, l’Associazione dei produttori che cura la commercializzazione di Melinda e La Trentina, dove ora, dal primo agosto, confluirà anche Sft. Gli ultimi dieci anni di Sft sono stati caratterizzati da molteplici operazioni, di cui molte economicamente e strategicamente discutibili.
Dapprima la dipartita dallo stesso Consorzio La Trentina, poi il naufragio di OP Valli Trentine (altra realtà frutticola) e infine la chiusura del sodalizio con il Gruppo Apofruit.
L’alternarsi di voci che sembravano portare la realtà trentina verso l’Alto Adige, alleata con Vog, la maggiore realtà italiana nelle mele per volumi commercializzati, sono rimasti solo rumors e Sft è rimasta nel suo territorio. E infine la decisione di unirsi con i player trentini, sostenuta anche dalla Provincia autonoma di Trento che ha aiutato la cooperativa ad uscire dalle difficoltà finanziarie in cui si trovava.
È bene ricordare che Sft rappresenta una buona fetta della produzione melicola trentina (localizzata nel basso Trentino) soprattutto di quella biologica (circa il 45%). È chiaro che i numeri che poteva esprimere Sft erano importanti per costituire un grande polo melicolo che potesse avere peso sull’esterno. Come appetibile è la sua struttura (con celle frigorifere di nuova generazione) e un posizionamento strategico che favorisce la logistica (poco lontano da Trento e dalla A22). Numeri importanti quelli del settore melicolo trentino se si pensa che Apot al 31 luglio 2023 ha registrato ricavi per 348 milioni di euro e Melinda prevede, per l’anno in corso, un aumento del fatturato dell’8-10%. Il maxi polo delle mele trentine, dunque, è costituito e viaggia sopra i 360 milioni di vendite, due terzi dei quali diretto in Italia e un terzo all’estero. Certo i problemi non mancano, dal conflitto nel canale di Suez alle gelate primaverili che potrebbero ridurre il prossimo raccolto alla concorrenza dei nuovi paesi produttori. Ma ora, con un polo unico e compatto, si potrà procedere come un sistema unico e il futuro sarà tutto da scrivere, soprattutto in termini di competitività.
Pink Lady: strategia di posizionamento premium, comunicazione e modello associativo gli asset vincenti
Pink Lady ha celebrato i 25 anni di presenza in Italia. Tra le marche e varietà di mele più conosciute e apprezzate in Francia, Italia e Spagna e punto di riferimento del segmento premium sugli scaffali della gdo e nel normal trade, la mela dal bollino a forma di cuore si distingue come modello di sviluppo.
Pink Lady, ricordiamo, è una varietà ottenuta nel 1973 dall’australiano John Cripps frutto dell’ibridazione naturale tra una Golden Delicious e una Lady Williams (la cultivar ha preso il nome di Pink Cripps). Dopo il successo in patria e negli USA, inizia l’espansione in Europa prima in Francia, dove nel 1997 nasce APLE l’associazione che struttura la filiera, poi in Spagna e Italia e con essa l’iter legale per proteggere la proprietà del marchio attraverso l’introduzione dei diritti di riproduzione vegetale di Cripps Pink (PBR) con il brand Pink Lady. Equa remunerazione dei produttori, condivisione (il know how diventa patrimonio comune), agricoltura 4.0 e “Carta degli impegni” sono i punti focali della strategia di crescita e il futuro consegnato alle nuove generazioni di frutticoltori.
Oggi la filiera può contare su 5.300 ettari di coltivazioni distribuiti su 3 Paesi (Francia, Spagna e Italia, la prima produttrice del continente) coinvolgendo 4 tipologie di attori: 10 vivaisti, 3145 produttori (il 22% dei quali under 40), 81 stazioni di confezionamento, 13 distributori autorizzati, per un totale oltre 10.000 addetti, di cui 3.900 diretti. In Italia le aree di produzione, Alto Adige e Emilia Romagna, coinvolgono 2.545 produttori per un totale di 2.440 ettari per un totale di 90 mila tonnellate di prodotto.
Grazie al suo chiaro posizionamento premium e a campagne di comunicazione differenziate su diversi canali, Pink Lady ha registrato nel 2023 un +13% nelle vendite di cui +19% in Italia. Dati significativi in un momento di flessione generale dei consumi dell’ortofrutta e, nello specifico delle mele che permettono al brand di mantenere salda la sua posizione di leader nelle mele premium in tutti i mercati e in particolare nei 3 paesi più importanti: Germania, Regno Unito e Francia.
Pink Lady non solo è un brand, ma una filiera di valore e impegno condiviso nella sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’organizzazione associa aziende produttrici certificate Global gap che seguono rigidi capitolati di qualità, parte integrante della Carta degli Impegni di Pink Lady, un documento programmatico che mira a raggiungere la carbon neutrality entro il 2030 attraverso 14 goals, per una transizione sempre più green della produzione che coinvolge anche le generazioni future.
La sostenibilità e l’impegno per la lotta allo spreco alimentare sono al centro delle azioni di Pink Lady Europe, che ha eliminato la plastica nelle confezioni monouso, risparmiando in media 660 tonnellate di plastica in una stagione (confezioni 100% cartone certificato Fsc, alveoli di cellulosa per i vassoi destinati allo sfuso).
Apples, between production and assortments
In a production that is declining at a global level, Italy saw a slight growth in 2023. In fruit department, the issue of the right assortment remains
According to data released by Assomela, in 2023 the total production of Italian apples was 2,174,674 tons, a figure that exceeds the previous year by 2.9%. Italy confirms its position as the eighth Country in the world for apple production, immediately after China, Turkey, USA, Poland, India, Iran, and Russia. As regards exports, the crisis in the Suez Canal has seriously impacted volumes, both directly and indirectly. The attacks in the Red Sea, in fact, forced ships to extend their journey by at least 20 days, with costs estimated at up to 1,500 dollars per container, that is to say an increase of up to over 10 Euro cents/kg. The lengthening of the travel, in addition to increasing transport costs, also has a heavy impact on the shelf-life of fresh products. The impossibility or difficulty of shipping to these areas, also common to other Countries in the European Union, risks creating a surplus of supply in the domestic market, which could cause problems for the entire sector. In terms of varieties, the queen of sales remains Golden Delicious apple, which recorded an increase by +8% compared to sales in the same month (February) of the last season, with 55,600 tons.
While in general in most EU Countries apple production has decreased, reaching almost 11 million tons, Spain has seen an increase by +19%, which places it in first place in terms of producing Countries. Germany and Austria, which have lower harvests than in previous years, go against their previous trend.
On the other hand, France is doing well, benefiting from the lack of remnants from the previous harvest and stocks from the southern hemisphere, and is seeing a rather lively marketing campaign, with satisfactory prices and positive demand for this product, probably benefited by the general decline in citrus production.
At a global level, the United States (Washington is the largest growing state in the country) is experiencing a record production, with +40% increase that will lead the Country to obtain the highest yield ever recorded. This situation is countered by prices that are progressively falling due to excess supply, while exports are recording a decisive increase. As for the Countries of the southern hemisphere, Wapa data estimates 2024 production to increase by +1.1% compared to 2023, reaching 4,775,530 tons, although remaining 4% lower than the average of the previous three years.
The assortment issues
According to a survey on fruit consumption in our Country conducted by Orsero in collaboration with Ipsos research institute and Corriere della Sera, the protagonists of the shopping cart are apples and bananas, both consumed by 78% of the interviewees, who choose them because of both price and purchasing habit. But if the consumers immediately recognize the type of banana, they can recognize dozens of varieties of apples finding them in competition on the shelf.
In fact, a recent study promoted by SGMarketing on the management of the in-store category (25 stores belonging to 19 brands) reveals the assortment complexity of the product starting from the high number of average references (19) in relation to the available space. This study found an offer segmented into 5 subcategories: mainstream category, which accounts for almost half of the references (46%), low-cost category (20%), premium apples (16%), specialty apples (10%), and the organic sector (8%).
Each category is offered both packaged and loose, with the exception of low-cost category, which is mainly presented loose. The brands, of producers and large-scale distribution, add confusion for the consumer.
Fortunately, for some types of product, the notoriety of the product itself helps and favors customer loyalty. Golden and Fuji are those with the highest score, while among the brands Melinda, Marlene, and Val Venosta lead the ranking of the best products.
According to this study, apple is a fruit with routine consumption: there are on average 3 occasions of consumption per week. The main drivers of choice are Italian origin, variety, and, subsequently, price.
Consolidation and segmentation are the lines to follow
Hannes Tauber, marketing manager for Vog, one of the major international players in the category and the main apple marketing company at European level, outlined the picture of the sector, with particular reference to the varietal structure, for which the South Tyrolean consortium has been a protagonist from the beginning. According to Tauber, the strategies of the future are played on varietal innovation, communication aimed at gaining new consumers’ loyalty, and twelve-month-long marketing.
‘’Marlene Culinary Experience’ competition saw the participation of over 80 thousand people from all over Europe, who sent in their apple-based recipes. The aim was to create an apple-based menu with the objective of promoting the territory and building consumer loyalty’.
Tauber explained: ‘On the varietal front, Vog aims to consolidate some varieties on the market, such as Cosmic Crisp, Giga, RedPop, Joya and Sweetango. Today we are entering the third phase, which is that of category innovation, after that marked first by Pink Lady (where we are now growing in double figures), Gala and Fuji and, subsequently, by Kanzi (that is increasing), envy, yello, and Cosmic Crips (now at 500 hectares)’.
Tauber added: ‘The innovation process can be something very different and new, such as Kissabel project, or an improvement of the existing ones. In 20 years of activity, we have tested more than 1,000 varieties of apples in our territory, resulting from a pre-selection made at the level of international scouting. Of these varieties, about ten remain and are in production. The other components of innovation on which we have worked concern taste (for the consumer), durability and availability of the product, and I would also say the search for new uses for it’.
Club apples are fundamental within the varietal assortment strategy also for VIP, consortium in Val Venosta, for which they constitute a great source of competitive differentiation. With ‘La Saporeria’, Vip is carrying out an aromatic diversification project that allows consumers to choose based on their personal taste, as happens with wine. This important effort leads to the qualification of the offer in the department, which must also be shared with the distributor according to VIP.
Luca Zaglio, general manager of Melinda, Apot, and La Trentina agrees on the need for innovation, even if today, according to the CEO, a stop should be put to the introduction of new varieties: ‘Varietal innovation was a correct choice for the sector, but now it needs to be reviewed. There are 69 different varieties and, with a decline in consumption of fresh product, management problems are being created. Furthermore, it is not easy to explain to the consumer the differences between the different cultivars beyond the two options of color choice and brand’.
The general manager of the consortium based in Val di Non concluded: ‘Melinda’s choices are not to implement new varieties and not to further segment the offer, but to focus on some products, both from a commercial and production point of view. We have gained certainties on some varieties such as Morgana, we will continue to invest in Tessa and SweeTango and work on those where we have a consolidated commercial and productive knowledge status’.
INTERPOMA TOUR 2024: INNOVATION, TECHNOLOGY, AND BEST PRACTICES
From 21st to 23rd November 2024, the world of apples will meet in Bolzano at Interpoma, the only international trade fair dedicated to the apple sector. The thirteenth edition focuses on digital technologies applied to the apple supply chain, a wide-ranging look at the apple orchard of the future.
Top experts from all over the world will illustrate to both operators and visitors the new applications and their influence on production, harvest planning, quality verification in the field and in the company.
After the success of the past editions, Interpoma Tours are back: guided visits to the most representative companies of apple production in both South Tyrol and Trentino. The calendar for Tours includes nine appointments spread over the three days of the fair: three on Thursday November 21st, five on Friday November 22nd, and one on Saturday November 23rd 2024. The Tours include in-depth study of new applied technologies and best practices in companies that stand out in the sector. To facilitate as much as possible the participation of a heterogeneous and international audience, the guide of all Tours will be conducted in English.
APPLES: A 360 MILLION EURO CENTER WAS BORN IN TRENTINO
The union that was celebrated during the meetings of the members of ‘Società Frutticoltori Trento (Sft)’ and La Trentina, two cooperatives that represent a significant portion of Trentino apple district, is worth remembering. The over 200 members of Sft and the 700 of La Trentina approved the merger plan presented by their respective boards of directors, a marriage that will allow them to bring together a total annual production of around 60 thousand tons of apples and a total turnover of over 50 million Euros. It is the final step in a process of reorganization and aggregation of Trentino apple sector, which also includes other fruit productions such as cherries and plums. All these productions concern the activity of Apot, the big Association of producers that takes care of the marketing of both Melinda and La Trentina, where, starting from August 1st, Sft will also merge.
The last ten years for Sft have been characterized by multiple operations, many of which were economically and strategically questionable. First the departure from La Trentina consortium, then the shipwreck of Valli Trentine PO (another fruit reality), and finally the closure of the partnership with Apofruit Group. The alternating voices that seemed to lead this reality based in Trentino towards South Tyrol, allied with Vog, the largest Italian reality in the sector of apples in terms of volumes marketed, remained at the stage of rumors and Sft remained in its territory. And finally, the decision to join forces with Trentino players, also supported by the Autonomous Province of Trento, which helped the cooperative to get out of the financial difficulties it was in. It is worth remembering that Sft represents a good portion of Trentino apple production (located in lower Trentino), especially organic apple production (about 45%). It is clear that the numbers that Sft could express were important to create a large apple hub that could have an impact on the outside. And in the same way its structure is attractive (with new generation cold storage rooms) and its strategic position favors logistics (not far from Trento and the A22 highway). The numbers of Trentino apple sector are important, if we consider that Apot recorded revenues by 348 million Euros as of July 31st 2023 and Melinda expects, for the current year, an increase in turnover by 8-10%. The maxi pole of Trentino apples, therefore, is established and its sales exceed 360 million Euros; two thirds of productions are directed in Italy and a third abroad. Of course, there is no shortage of problems, from the conflict in the Suez Canal to the spring frosts that could reduce the next harvest, to competition from new producing Countries. But now, with a single and compact pole, the operators will be able to proceed as a single system and the future is all to be written, especially in terms of competitiveness.
Pink Lady: premium positioning strategy, communication, and association model are its winning assets
Pink Lady celebrated its 25 years of presence in Italy. It is among the most well-known and appreciated brands and varieties of apples in France, Italy and Spain, and a point of reference for the premium segment on the shelves of large-scale retail trade and in normal trade. The ‘apple with heart-shaped sticker’ stands out as a model of development.
We remind that Pink Lady is a variety obtained in 1973 by the Australian John Cripps, the result of natural hybridization between Golden Delicious and Lady Williams (the cultivar took the name of Pink Cripps). After the success in its homeland and in the USA, the expansion in Europe began first in France, where in 1997 APLE was born, the association that structures the supply chain, then in Spain and Italy, and with it the legal process to protect the ownership of the brand through the introduction of the plant reproduction rights of Cripps Pink (PBR) with Pink Lady brand. Fair remuneration for producers, sharing (know-how becomes common heritage), agriculture 4.0, and the ‘Charter of Commitments’ are the focal points of both growth strategy and future handed over to the new generations of fruit growers.
Today, the supply chain can count on 5,300 hectares of crops distributed across 3 Countries (France, Spain and Italy, the continent’s leading producer) involving 4 types of players: 10 nurserymen, 3,145 producers (22% of whom are under 40), 81 packing stations, 13 authorized distributors, for a total of over 10,000 employees, of which 3,900 direct ones. In Italy, the production areas, Alto Adige and Emilia Romagna, involve 2,545 producers for a total of 2,440 hectares, with a total production of 90 thousand tons.
Thanks to its clear premium positioning and differentiated communication campaigns on different channels, Pink Lady recorded +13% in sales in 2023, of which +19% in Italy. We are talking about significant data at a time of general decline in fruit and vegetable consumption, and, specifically, apples, which allow the brand to maintain its position as leader in premium apples in all markets, and in particular in the 3 most important Countries: Germany, the United Kingdom, and France.
Pink Lady is not just a brand, but a value chain and shared commitment to environmental, economic, and social sustainability. The organization brings together GLOBAL G.A.P. certified producing companies that follow rigorous quality specifications, an integral part of the Pink Lady Charter of Commitments, a programmatic document that aims to achieve carbon neutrality by 2030 through 14 goals, for an increasingly green transition in production that also involves future generations.
Sustainability and commitment to fighting food waste are at the heart of Pink Lady Europe’s actions. It eliminated plastic in single-use packaging, saving an average of 660 tons of plastic in one season (100% Fsc certified cardboard packaging, cellulose honeycombs for trays intended for loose goods).