Limoni, diversificare per crescere

Produzione stagnante, quotazioni poco remunerative ed export con cedimenti. Ma all’orizzonte qualcosa si muove

Limoni di Rocca Imperiale Terra Mia, tracciati con la blockchain

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È stato proposto come protagonista della campagna di comunicazione dell’edizione 2024 del Sial, uno dei saloni di riferimento mondiale per il food&beverage. E anche un brand top del lusso come Hermès l’ha scelto come immagine simbolo dell’advertising dedicato alla collezione di gioielli proposta per il Natale 2024, identificandolo come l’emblema delle “délice divers”. Due grandi consacrazioni per il limone, che ne confermano il vissuto alto di cui gode all’estero, e non solo nel mondo alimentare. Due passerelle tanto autorevoli da rendere ancora più stridente il confronto con la realtà di mercato del limone in Italia. La produzione rimasta al di sotto del 2023 (473mila tonnellate stima la Commissione Europea, ossia il 9,7% in più rispetto al dato medio 2010-2023), le quotazioni restano poco remunerative e i consumi sono stagnanti. E anche l’export mostra dei cedimenti: nel primo semestre del 2024 ha perso il 2% in quantità e il 7% a valore rispetto all’anno precedente, stima Fruitimprese. Intanto la concorrenza del prodotto spagnolo si fa sempre più insidiosa, in particolare sui mercati esteri, e aumenta la pressione dei limoni turchi ed egiziani, premiati da un conveniente posizionamento di prezzo. Una congiuntura non facile, dunque, per un settore che da anni sta tentando di trovare strade nuove per uscire da un mercato globale sempre più competitivo e meno remunerativo, in cui il limone rischia di essere schiacciato nel ruolo di commodity globalizzata. Ma qualcosa si sta muovendo.

Mentre a Roma, nei pressi della Fontana di Trevi è stato aperto un negozio tutto dedicato al limone nelle sue varie declinazioni (dalle spremute fresche al gelato al limoncello) il  Consorzio del Limone di Siracusa Igp ha colto al volo l’opportunità offerta dal G7 Agricoltura a Ortigia sfruttandolo come una passerella privilegiata e un’occasione importante per dare valore al territorio e rimarcarne il legame con il limone, grazie a un percorso dedicato al significativo contributo della limonicoltura in termini di sostenibilità ambientale. A margine dell’evento il Consorzio ha presentato le attività previste da LemON, il progetto europeo che per tre anni darà notorietà al prodotto attraverso una serie di azioni di comunicazione rivolte sia ai consumatori che al trade. “Abbiamo realizzato un’iniziativa promozionale di grande portata e visibilità, grazie al sostegno delle imprese del territorio e dei soci del Consorzio” ha dichiarato Alessandra Campisi, presidente del Consorzio del Limone di Siracusa Igp.

Sempre in Sicilia, dove si concentra la maggior parte della produzione italiana, e in particolare nella zona del Limone dell’Etna Igp, è partito il progetto Top Citrus, avviato dal Crea per rinnovare la filiera agrumicola grazie a nuove varietà, capaci di prolungare il calendario di produzione e più vicine alle nuove esigenze dei consumatori, come il clone del limone femminello siracusano ma privo di semi. “Oltre a sviluppare nuove varietà apirene, sul limone ci sono altri due obiettivi- ha spiegato Salvatore Rapisarda, direttore del Consorzio Euroagrumi O.P. – Ossia la lotta al malsecco e il prolungamento della shelf-life tramite un film protettivo biologico”. Questi rivestimenti saranno edibili e sostenibili (perché realizzati con estratti e/o biostimolanti provenienti da scarti di lavorazione) e saranno applicati sui limoni sottoposti a frigoconservazione in atmosfera modificata.

In attesa dei risultati di questo progetto, l’offerta di limoni made in Italy si sta già arricchendo, con proposte che vanno nella direzione della brandizzazione del mercato. A settembre il Gruppo Villari ha distribuito la seconda annata del Ducifinu, il brand premium lanciato nel 2023 per valorizzare i migliori limoni della varietà interdonato, una cultivar autoctona della costiera ionica messinese caratterizzata dalla dolcezza e dalla finezza della buccia, come sottolinea il naming. Un limone “a tiratura limitata”, che arriva già a fine settembre e resta disponibile sino a metà dicembre, anticipando la stagione degli altri agrumi italiani. “Abbiamo scommesso su questa varietà che, secondo noi, era poco valorizzata – spiegano dall’azienda – Il riscontro dei nostri rivenditori e dei consumatori finali hanno dato ragione”. Destinato per il 40% all’export, Ducifinu mira anche a valorizzare la biodiversità dei limoni italiani nei mercati internazionali, affiancandosi a Lumì, il limone Femminello siracusano top di gamma proposto dal Gruppo Villari sia come frutto fresco sia come linea di specialità alimentari, dalle caramelle alle marmellate, dal succo alla limonata. Anche uno storico operatore come Costieragrumi sta approcciando il limone come una materia prima “multicomponente”, da valorizzare non solo come frutto ma anche come ingrediente per prodotti trasformati e come fonte di componenti pregiate da offrire al mercato salutistico e a quello cosmetico, con il valore aggiunto della qualità e della genuinità “garantite” dal territorio di provenienza.

In effetti dove la tipicità, la tradizione e l’italianità sono al centro delle strategie di valorizzazione è nel mondo dei prodotti trasformati a base di limone, a partire dal succo di limone confezionato e pronto all’uso. Pochi mesi fa Limmi – il marchio del Gruppo B&G Srl specializzato nella produzione di succo di limone 100% made in Italy – ha lanciato il succo di limoni con Limoni di Siracusa Igp spremuti a freddo, proposto in una confezione innovativa sia per il design, che propone le classiche maioliche siciliane, sia per la user experience, visto che consete di mescolare l’olio essenziale estratto dalla buccia e il succo della polpa solo nel momento in cui il succo viene versato, così da mantenere sino all’ultimo l’aroma e la freschezza propri del limone appena spremuto. Una novità sostenuta anche attraverso la collaborazione con ShopFully – la tech company leader europea nel drive to store – finalizzata ad accrescere l’awareness e promuovere gli acquisti, con il 62% dei consumatori che ha dichiarato di aver acquistato i prodotti oggetto della campagna. “Siamo molto soddisfatti di questa prima collaborazione sia in termini di kpi che di crescita della brand awareness – commenta Annalisa Tardioli, marketing manager di Limmi – Questa partnership ci ha permesso anche di valorizzare la provenienza dei limoni, coltivati in territori vocati come la Sicilia, che si è rivelata la principale leva di incentivo indicata dai consumatori”. •

 

Lemons, diversify to grow

Stagnant production, unremunerative prices, and uncertain exports. But something is moving on the horizon

It was proposed as the protagonist of the communication campaign for the 2024 edition of Sial, one of the world’s leading food & beverage trade fairs. And even such a top luxury brand as Hermès chose it as the symbolic image of the advertising dedicated to the jewelry collection proposed for Christmas 2024, identifying it as the emblem of the ‘délice divers’. Two great consecrations for lemon, which confirm the high regard it enjoys abroad, and not only in the food world. Two so authoritative events make the comparison with the reality of lemon market in Italy even more discordant. Production remained below 2023 (473 thousand tons, according to the European Commission, that is to say 9.7% more than the average 2010-2023), prices remain unremunerative, and consumption is stagnant. And exports are also showing signs of weakness: in the first half of 2024, they lost 2% in quantity and 7% in value compared to the previous year, as Fruitimprese estimates. Meanwhile, competition from the Spanish product is becoming increasingly insidious, especially on foreign markets, and pressure from Turkish and Egyptian lemons is increasing, rewarded by a convenient price positioning. It is therefore a difficult situation, for a sector that for years has been trying to find new ways to escape from an increasingly competitive and less remunerative global market, in which lemons risk being relegated to the role of a globalized commodity. But something is moving. While in Rome, near the Trevi Fountain, a shop dedicated entirely to lemons in their various forms (from freshly squeezed juices to limoncello ice cream) has opened, PGI Syracuse Lemon Consortium has seized the opportunity offered by the G7 Agriculture in Ortigia, using it as a privileged stage and an important occasion to give value to the territory and underline its link with lemons, thanks to a path dedicated to the significant contribution of lemon growing in terms of environmental sustainability. On the sidelines of the event, the Consortium presented the activities planned by LemON, the European project that for three years will give notoriety to the product through a series of communication actions aimed at both consumers and the trade world. Alessandra Campisi, president of PGI Syracuse Lemon Consortium, explained: ‘We have realized a promotional initiative of great scope and visibility, thanks to the support of local businesses and members of our Consortium’.

Also in Sicily, where most of the Italian production is concentrated, and in particular in the area of  PGI Etna Lemon, ‘Top Citrus’ project started, initiated by Crea to renew the citrus supply chain thanks to new varieties, capable of extending the production calendar and closer to the new needs of consumers, such as the clone of ‘Syracuse femminello’ lemon, but without seeds. Salvatore Rapisarda, director of Euroagrumi Consortium PO, explained: ‘In addition to developing new seedless varieties, there are two other objectives concerning lemon: fight against ‘mal secco’ phenomenon and extension of shelf life through a biological protective film’. These coatings will be edible and sustainable (because they are made with extracts and/or biostimulants from processing waste) and will be applied to lemons subjected to cold storage in a modified atmosphere.

While waiting for the results of this project, the offer of Made in Italy lemons is already being enriched, with proposals that go in the direction of branding the market. In September, Villari Group distributed the second vintage of Ducifinu, the premium brand launched in 2023 to enhance the best lemons of Interdonato variety, a native cultivar from the Ionian coast of Messina, characterized by sweetness and fineness of its peel, as its name (sweet and thin, in Italian) underlines. A ‘limited edition’ lemon, which arrives at the end of September and remains available until mid-December, anticipating the season of other Italian citrus fruits. The representatives of the company explained: ‘We bet on this variety, which, in our opinion, was undervalued. The feedback from our retailers and end consumers have proved us right’. With 40% of its production destined for export, Ducifinu also aims to enhance the biodiversity of Italian lemons in international markets, alongside Lumì, the top-of-the-range Syracuse Femminello lemon offered by Villari Group both as a fresh fruit and as a line of food specialties, from sweets to jams, from juice to lemonade. Even such a historic operator like Costieragrumi is approaching lemon as a ‘multicomponent’ raw material, to be enhanced not only as a fruit, but also as an ingredient for processed products and as a source of high-quality components to offer to the health and cosmetics markets, with the added value of quality and authenticity ‘guaranteed’ by the territory of origin.

In fact, the world of processed lemon-based products focuses its valorization strategies on typicality, tradition, and Italian origin, starting from packaged and ready-to-use lemon juice. A few months ago, Limmi – the brand of the B&G Srl Group specialized in the production of entirely made in Italy lemon juice – launched the lemon juice with cold-pressed PGI Syracuse Lemons, offered in an innovative package both for its design, which features classic Sicilian majolica, and for user experience, since it allows mixing the essential oil extracted from the peel and the juice of the pulp only at the moment in which the juice is poured, so as to maintain both aroma and freshness of the freshly squeezed lemon until the end. It is a new product also supported through the collaboration with ShopFully – the leading European tech company in drive to store – aimed at increasing awareness and promoting purchases, with 62% of consumers who declared they had purchased the products covered by the campaign. Annalisa Tardioli, marketing manager of Limmi, commented: ‘We are very satisfied with this first collaboration both in terms of KPI and growth in brand awareness. This partnership has also allowed us to enhance the origin of lemons, grown in suitable territories such as Sicily, which has proven to be the main incentive indicated by consumers’.

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