Nella borsa della spesa degli alimenti biologici l’ortofrutta fresca è al primo posto con il 74% delle famiglie che l’ha acquistata almeno una volta. In seconda battuta l’olio extra-vergine d’oliva (62%), poi vengono le uova (53%), il miele (45%), le confetture e marmellate (45%), i formaggi freschi (44%), lo yogurt/burro (41%), il riso e la pasta (41%). Lo rivelano i dati dell’Osservatorio Sana-Ice 2016 “Tutti i numeri del Bio” promosso e finanziato da Ice in collaborazione con BolognaFiere e realizzato da Nomisma con il patrocinio di FederBio e AssoBio.
Esiste un rapporto tra abitudini alimentari e propensione al biologico: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di penetrazione sale all’87% e anche nei casi in cui uno o più componenti della famiglia presentano disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta la percentuale supera la media nazionale (85%).
La filiera biologica italiana, come indicano i dati presentati il 9 settembre scorso, nella prima giornata del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale, a BolognaFiere, continua quindi ad avanzare: aumentano le superfici (+7,5% rispetto al 2014), gli operatori (+8,2% rispetto al 2014) e le vendite (+15% rispetto al 2014). Ma non è solo il mercato interno ad ottenere ottimi risultati: l’export di biologico è rimbalzato addirittura del 408% rispetto al 2008 e del 16% rispetto a un anno fa.
La quota di famiglie italiane che negli ultimi 12 mesi ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico sale dal 69% del 2015 al 74% del 2016. Questo significa che in Italia più di 7 famiglie su 10 (circa 18 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato una volta nell’ultimo anno almeno un prodotto biologico.
Assieme al numero di famiglie acquirenti, cresce la spesa destinata al bio che rappresenta il 3,1% del totale della spesa alimentare (contro l’1,9 % di tre anni fa).Il consumatore bio ha un elevato titolo di studio (81%), un reddito medio alto (il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto 78% vs il 64% nelle famiglie con redditi medio-bassi), e di solito ha figli minori di 12 anni (77%) .
La motivazione che spinge la maggioranza dei consumatori ad acquistare cibo biologico è la sicurezza: il 27% ritiene che questi alimenti siano più sicuri per la salute. Anche il rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità (20%), e un maggior controllo (14%) sono tra le motivazioni che spingono i consumatori a rivolgersi a questo tipo di mercato.
Tra i canali di acquisto per la spesa di prodotti biologici prevalgono grande distribuzione (dove ha acquistato in almeno un’occasione il 60% degli user bio) e negozi specializzati in prodotti biologici (28%).