Settimana sostanzialmente piatta o con qualche ribasso per i prezzi dei prodotti ortofrutticoli, rialzi solo nell’uva da tavola, sul finire della campagna e dei carciofi, che al contrario delle zucchine, che sono tornate a un livello di pre maltempo rispetto a due settimane fa. Il forte aumento dell’offerta, non supportato da altrettanta domanda, fa calare il prezzo di arance e clementine.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione del prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 26 novembre 2018.
Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio, nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
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Arance. Prezzi in calo
Il livello della domanda per le arance non è elevato, complice le temperature che, ad eccezione di qualche giorno, si sono mantenute relativamente elevate. E’ presente la varietà Navelina, di origine sia italiana che spagnola. Per quanto riguarda il prodotto nazionale la qualità risulta in via di miglioramento. Si riscontra inoltre una elevata presenza di frutti di grandi dimensioni. Il grado di colorazione dell’epidermide dei frutti sta aumentando. E’ inoltre interessante notare che si sono registrati alcuni episodici arrivi di arance varietà tarocco.
Cachi. Prezzi stabili
Quotazioni invariate per il caco comune, per il quale si rileva al contempo un notevole decremento nella produzione. Flessione questa che ha evitato il calo dei prezzi, trend caratteristico della fine di novembre. Per quanto riguarda il prodotto nazionale si segnala un notevole incremento della presenza di cachi mela, soprattutto la varietà Rojo Brillante, nonostante solo alcuni produttori riescano ad ottenere un prodotto perfettamente maturato. In leggero calo le quotazioni del caco di origine spagnola, la cui offerta si sta mantenendo su livelli discreti perché, seppur la produzione si è ridotta rispetto agli anni passati, ci si trova attualmente nel momento di picco.
Carciofi. Prezzi in leggero aumento
Livello dei prezzi medio-alto per il carciofo, anche se le attese sono al ribasso: la produzione dovrebbe in effetti aumentare con il diminuire dei danni determinati dal maltempo.
Clementine. Prezzi in calo
Nel corso della settimana precedente si è assistito ad un netto calo delle quotazioni determinato da un forte aumento dell’offerta. I prezzi al momento si sono stabilizzati su livelli medio-bassi e anche il livello della domanda si mantiene inferiore alle aspettative. Il livello qualitativo del prodotto è medio, complice le avverse condizioni climatiche.
Mele. Prezzi stabili
Non si segnalano particolari variazioni per le mele. La produzione risulta elevata per tutte le varietà e i prezzi più alti al momento sono quelli del marchio Pink Lady. Nonostante l’elevato livello della produzione anche per questa varietà potrebbero manifestarsi dei cali nelle quotazioni, probabilmente dopo le feste.
Radicchio. Prezzi stabili
Quotazioni stabili per il radicchio con qualche leggero calo determinato dall’aumento della produzione. Cosi come per altri prodotti a foglia, il maltempo del mese scorso ha determinato danni consistenti anche per questo prodotto. Ulteriori effetti negativi sul prodotto dovrebbero scaturire dall’elevato livello delle temperature, per effetto della quale si sta accelerando la produzione con foglie di dimensioni eccessive e di basso valore.
Uva da altri tavola. Prezzi in leggero aumento
Quotazioni ancora elevate per l’uva con la maggior parte delle varietà che hanno ormai terminato le vendite. E’ presente prevalentemente uva Italia e uva senza semi. A causa della forte riduzione dell’offerta si è già osservato l’arrivo di alcuni quantitativi di uva bianca Aledo di provenienza spagnola, anche questa caratterizzata da prezzi piuttosto elevati.
Zucchine. Prezzi in netto calo
Si stanno attenuando i danni determinati dal cattivo tempo che nell’ultimo mese ha colpito le aree produttive centro meridionali. Le quotazioni delle zucchine sono ancora su livelli superiori alla media ma notevolmente inferiori ai picchi osservati nelle settimane precedenti. Il livello qualitativo è in miglioramento.