Andamento prezzi ortofrutta in Italia al 22 luglio

In aumento le quotazioni dei peperoni; in calo angurie, meloni, melanzane, pomodori, zucchine, uva da tavola, pesche e nettarine; stabili susine e albicocche

Prezzi in calo per angurie e meloni
Prezzi in ribasso per angurie e meloni

Il caldo spinge la domanda di meloni, angurie, pesche e nettarine, con prezzi in calo. Domanda sostenuta e alti volumi anche per le zucchine. Prosegue la campagna delle albicocche, con i primi scarichi della Portici. Per l’uva da tavola in entrata alti quantitativi della varietà Vittoria e prime partite di uva bianca senza semi. Continuano a calare le quotazioni dei pomodori.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 22 luglio 2024. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 22 luglio 2024 in PDF cliccando qui

Albicocche: prezzi sostanzialmente stabili

Prosegue senza particolari affanni la vendita delle albicocche. Buona presenza di varietà Cot anche proveniente dall’Emilia-Romagna. Primi scarichi per la Portici con prezzi in linea con le altre varietà, come Farbaly e Faralia. Costi grosso modo in linea col periodo, tranne per il mercato di Padova in cui si registra una maggior richiesta e un trend più alto.

Angurie: prezzi in calo

Quantitativi alti e prezzi su bassi livelli per le angurie. Domanda in decisa ripresa che permette un buon piazzamento di prodotto che finora ha risentito del maltempo nel Nord Italia. Le alte temperature spingono il consumo. Qualità fino in questo momento buona.

Melanzane: prezzi in timido calo

Piena produzione per le melanzane italiane, alti i quantitativi presenti nei mercati e una domanda buona. Prezzi in leggero calo in questo avvio di settimana per consentire una maggiore vendita. Valori inferiori a dodici mesi fa nella maggior parte dei mercati italiani.

Meloni: prezzi in calo

Disponibilità elevata per i meloni retati italiani, fattore che ha impresso una spinta verso il basso ai prezzi. Domanda alta e produzione che finora non ha ancora risentito del forte caldo.

Pesche e nettarine: prezzi in ulteriore calo

Pesche e nettarine presenti in grandi quantità nei mercati. I prezzi continuano a scendere e la domanda resta stabile. Terminata ormai l’importazione di prodotto spagnolo, presenti solo poche partite di calibro maggiore, maggiormente richiesto.

Peperoni: prezzi in risalita

I peperoni registrano un’inversione di tendenza in questi ultimi giorni. Prezzi che risalgono, prodotto italiano trainato dal trend superiore del peperone olandese. La domanda comunque è alta, tipica del periodo.

Pomodori: prezzi in leggero calo

Nonostante la forte siccità che sta colpendo la Sicilia, regione di maggior produzione dei pomodori, i prezzi dei pomodori continuano a calare, portandosi su un trend molto basso e storicamente rilevante. Abbonda il prodotto nelle altre regioni italiane e risponde pienamente alla domanda che comunque non è altissima. Prezzo dei ciliegini particolarmente bassi per il periodo. In controtendenza invece il pomodoro a tondo rosso a grappolo che invece, trainato dal prodotto olandese, segna un aumento dei costi e un trend superiore a dodici mesi fa.

Susine: prezzi tendenzialmente stabili

Continua regolare la campagna delle susine, con una domanda regolare e una sostanziale stabilità dei prezzi.

Uva da tavola: prezzi in calo

In entrata alti quantitativi di uva da tavola Vittoria, non solo dalla Sicilia ma anche dalla Puglia che ha permesso un ulteriore calo dei prezzi. La qualità non è ancora ottimale e la domanda si riversa su altri prodotti di stagione. Prime partite di uva bianca senza semi, con prezzi inferiori rispetto alle ultime partite vendute lo scorso anno.

Zucchine: prezzi in timido calo

Alti i quantitativi delle zucchine nei mercati accompagnati da una domanda sostenuta. Le elevatissime temperature per il momento non stanno causando ancora problemi alle produzioni del Centro Italia, ma il continuo di queste condizioni climatiche potrebbe scatenare infezioni e un rallentamento della raccolta, che si potrebbe tradurre in un innalzamento dei prezzi.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome