Minore disponibilità di prodotto e domanda sottotono, a causa di temperature sopra la media segnano la Borsa dell’ortofrutta. Un esempio arriva dalle arance Tarocco siciliane, entrate nel vivo della campagna ma con richiesta e pigmentazione ancora non ottimale. Segnali di debolezza sul mercato anche per le clementine, carciofi, e i cavolfiori pur disponibili in grandi volumi. Buona invece la domanda per le cime di rape. Partenza in sordina per i mandarini.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 22 gennaio 2023. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
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Arance: prezzi in leggero aumento
Entra nel vivo la campagna delle arance Tarocco siciliane con alti quantitativi del prodotto a calibro piccolo ideale per le spremute, e minor presenza del calibro grande. Ciò è dovuto alle temperature alte registrate nei mesi scorsi. Con l’arrivo del freddo e delle gelate la qualità e la pigmentazione dovrebbero migliorare notevolmente. Domanda sottotono ma i prezzi comunque viaggiano su livelli superiori rispetto all’anno scorso.
Carciofi: prezzi in calo
La stagione dei carciofi è segnata da una disponibilità non molto alta a causa anche dell’assenza di pioggia, ma la domanda registra un andamento sottotono, che giustifica il calo di questa settimana, anche a causa dei prezzi ancora alti per il periodo. Presente il carciofo violetto senza spine della Puglia e Sicilia, oltre alla varietà spinosa della Sardegna.
Cavolfiori: prezzi in discesa
Ulteriore calo per i cavolfiori, in entrata quantitativi abbondanti di prodotto non accompagnati però da un buon livello di domanda. Prezzi che scendono su un trend inferiore all’anno scorso.
Cime di rapa: prezzi in calo
Domanda buona per le cime di rapa che con l’arrivo del freddo sono particolarmente richieste, l’offerta è alta e i prezzi subiscono un calo. Complice di questa situazione anche i prezzi alti degli ortaggi a foglia ma soprattutto degli ortaggi non a foglia.
Clementine: prezzi in discesa
Campagna delle clementine segnata da un’alta presenza di prodotto, qualità non ottimale a causa delle temperature sopra la media del periodo, e domanda non alta che dovrebbe risalire forse nei prossimi giorni dall’arrivo del freddo. I prezzi sostano su un trend molto basso. Iniziano a comparire nei mercati le prime partite di clementine Hernandina spagnole.
Mandarini: prezzi in risalita
Partenza in sordina per i mandarini che occupano una piccola fetta di mercato. L’abbondanza degli altri agrumi non permette un deciso aumento della domanda e i prezzi calano restando su livelli normali per il periodo.
Melanzane: prezzi in leggero calo
Ancora alto il prezzo delle melanzane che sono prodotte in serre siciliane. Un timido segno di calo si registra in questo avvio di settimana. Il trend alto è dovuto a una disponibilità non ottimale ulteriormente ridotta dalla fine della produzione della varietà lunga. Domanda buona.
Peperoni: prezzi in timido calo
Si allineano i prezzi dei peperoni nei vari mercati, con un maggiore calo nel mercato di Padova, arrivando comunque su un livello alto per il periodo. Il peperone siciliano arriva con quantitativi non molto alti nei mercati della Penisola. Ciò mantiene il trend elevato seguito a ruota dal prodotto spagnolo. Domanda regolare per il periodo.
Pomodori: prezzi in calo
Buona entrata per i pomodori questa settimana che mettono a segno un calo dei prezzi restando però più alti rispetto l’anno precedente. Prezzi in calo soprattutto per il pomodoro tondo rosso a grappolo, sia italiano che di conseguenza quello spagnolo. Superato al momento il periodo di criticità avuto nelle settimane precedenti anche grazie ad un calo della domanda.
Zucchine: prezzi in calo
Continua il momento con prezzi alti per le zucchine, che però questa settimana registrano un timido calo. Presente prodotto di serra sia siciliano che laziale. L’arrivo delle temperature basse potrebbe portare ad un ulteriore aumento dei prezzi con un rallentamento della produzione e l’aumento dei costi per le colture.