Andamento prezzi ortofrutta in Italia al 17 giugno

Aumentano le quotazioni di peperoni e fagiolini; in calo albicocche, ciliegie, fichi, meloni, nettarine, pesche e zucchine. Stabili le angurie

Il clima caldo spinge la domanda di angurie
Si attende una domanda in crescita di angurie

Partenza della campagna dei fichi Fioroni pugliesi con alti volumi. In entrata maggiori quantitativi di meloni soprattutto dal Mantovano, sia con la varietà liscio sia retato. Inizia la vendita di Percoche e Platicarpa italiane. Qualità ancora non alta per le ciliegie italiane, a causa delle forti piogge. Con l’arrivo delle alte temperature aumenta la domanda di angurie. In arrivo varietà come Flopria e Pellecchiella per le albicocche.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 17 giugno 2024. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 17 giugno 2024 in PDF cliccando qui

Albicocche: prezzi in calo

Perdono terreno le quotazioni delle albicocche, aumentano i quantitativi in entrata nei mercati. Sono in arrivo altre varietà, come la Flopria e le prime Pellecchiella, che vanno a sostituire le varietà ormai terminate, come le Tsunami. La domanda sta man mano salendo con l’arrivo delle alte temperature e il miglioramento della qualità.

Angurie: prezzi tendenzialmente stabili

Perlopiù stabili i prezzi delle angurie in bins, sale leggermente il prezzo presentate in monostrato. Qualità buona e domanda che aumenta con l’arrivo delle alte temperature. Prezzi che a causa del clima incerto, soprattutto al Nord Italia, hanno registrato un veloce ribasso, portandosi su livelli inferiori rispetto alla scorsa campagna.

Ciliegie: prezzi in leggero calo

Domanda ancora sottotono per le ciliegie italiane che segnano un calo dei prezzi soprattutto nel mercato di Roma. Qualità non alta per il prodotto italiano, a causa delle forti piogge delle scorse settimane che non ha permesso una maturazione ottimale del prodotto. Fortunatamente l’assenza di forti grandinate non ha danneggiato pesantemente la produzione, come l’anno scorso.

Fagiolini: prezzi in leggero aumento

Aumenta la produzione dei fagiolini, insieme alla domanda. In entrata prodotto raccolto a macchina. Si evidenzia un aumento dei prezzi nel mercato di Padova, da associare a un minore arrivo di prodotto anche a causa del maltempo che ha colpito le regioni del Nord Italia. In generale, i prezzi sono inferiori allo scorso anno.

Fichi: prezzi in discesa

Partenza con alti quantitativi per i fichi Fioroni, prevalentemente in arrivo dalla Puglia. Prezzi che hanno visto una rapida discesa con la domanda non ancora buona.

Meloni: prezzi in calo

In entrata maggiori quantitativi di meloni, provenienti dalla Lombardia, soprattutto della zona di Mantova, sia con la varietà Liscio che Retato. Ciò ha impresso una spinta verso il basso ai prezzi. Domanda statica.

Nettarine: prezzi in calo

Ancora una buona presenza di nettarine a polpa gialla. Prezzi che segnano un ulteriore calo. La domanda sta riprendendo lentamente un buon ritmo. Qualità buona.

Pesche: prezzi in calo

Prezzi in leggero calo invece per le pesche, tranne che per il mercato di Padova. I quantitativi in entrata non sono ancora molto alti ma soddisfano appieno la domanda. Ciò ha permesso un ulteriore calo dei prezzi. Inizia la vendita anche di Percoche e Platicarpa italiane.

Peperoni: prezzi in leggero rialzo

Trend ancora basso per i peperoni, grazie agli alti quantitativi presenti nei mercati, anche per l’inizio della produzione in piena area in diverse regioni. Si rileva un aumento però dei prezzi in alcuni mercati, dovuto al livello qualitativo buono e domanda sostenuta.

Zucchine: prezzi in calo

Domanda sostenuta per le zucchine che però godono di una produzione spinta dal clima favorevole, soprattutto al Centro-Sud Italia. I prezzi segnano un leggero calo grazie all’alta disponibilità di prodotto nei mercati.

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