Andamento prezzi ortofrutta al 31 ottobre

In rialzo le quotazioni delle castagne; in calo cavolfiori, melanzane, lattughe, pomodori, uva da tavola, zucchine. Stabili pere e zucche

Cresce la domanda delle zucche, anche in vista di Halloween
Cresce la domanda delle zucche

È entrata a pieno regime la produzione delle zucche, in particolare la lunga violina e la mantovana. Nel pieno della produzione anche il cavolfiore. Sta man mano aumentando la richiesta di pere. Continua l’altissima disponibilità di uva da tavola: la Black Pearl, tra le ultime varietà, prende il posto della Palieri.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 31 ottobre 2022. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 31 ottobre in PDF cliccando qui

Castagne: prezzi  in leggero rialzo

Prezzi che restano per lo più stabili per le castagne, la cui annata si sta rilevando all’insegna della buona qualità e di alti quantitativi. Il caldo sopra la media del periodo non invoglia, tuttavia, il consumatore finale all’acquisto. Leggeri rialzi si registrano nei mercati di Bergamo e Bologna per la pezzatura maggiore, essendo maggiormente richiesta.

Cavolfiori: prezzi in calo

Scendono le quotazioni per i cavolfiori, soprattutto il bianco. Anche in questo caso le temperature ancora non sufficientemente basse non favoriscono l’aumento della richiesta. La produzione è entrata a pieno regime, determinando un buon ingresso di prodotto. Fattori questi che stanno spingendo i prezzi verso il basso.

Lattughe: prezzi in ulteriore discesa

Ancora in calo le quotazioni delle lattughe. Le temperature alte accelerano la produzione, provocando così un accavallamento di prodotto proveniente da diverse regioni d’Italia che, in complicità con la bassa domanda tipica del periodo, sta portando a un ulteriore calo dei prezzi. Si registrano invece alcuni rialzi su base tendenziale, seppur di lieve entità. È terminata la produzione dell’iceberg olandese, sostituita dalla produzione spagnola.

Melanzane: prezzi in calo

La domanda stagnante per la melenzana sta trascinano le quotazioni verso il basso, avvicinandole a livelli normali. È presente sia prodotto spagnolo che italiano, in particolare Sicilia. Buona la disponibilità di prodotto.

Pere: prezzi tendenzialmente stabili

Richiesta che sta man mano aumentando per le pere con quotazioni che però non manifestano particolari variazioni, salvo timidi cali nel mercato di Padova per le varietà William Abate. Si registra un aumento dei quantitativi per quest’ultime.

Pomodori: prezzi in calo

Produzione in aumento per i pomodori, soprattutto di provenienza siciliana, fattore che sta portando a un calo delle quotazioni dopo il deciso aumento dei mesi precedenti. Il livello dei prezzi sta tornando nella media del periodo, come il Ciliegino, maggiormente presente, e il Piccadilly. Ancora elevate le quotazioni per il Tondo Rosso a grappolo e il Cuore di Bue verde.

Uva da tavola: prezzi in calo

Ottimo rapporto qualità prezzo per l’uva, con un’annata segnata da un’altissima disponibilità di prodotto. Diverse le varietà n vendita. Tra le ultime in entrata anche la Black Pearl che prende il posto della Palieri. Domanda in calo per l’uva Pizzutello essendo un prodotto non particolarmente richiesto. Sono ricercate in particolar modo le varietà bianche come senza semi e Italia.

Zucche: prezzi stabili

È entrata a pieno regime la produzione delle zucche, in particolare la lunga violina e mantovana. Si assiste a una maggiore richiesta soprattutto per le festività di novembre, periodo in cui la zucca viene utilizzata per le composizioni di piatti tipici autunnali. Terminata la vendita di prodotto usato per la festa di Halloween.

Zucchine: quotazioni in ribasso

Aumenta la produzione delle zucchine spinta anche dalle temperature ancora calde. Gli alti quantitativi congiuntamente a una frenata della richiesta hanno determinato un ulteriore calo delle quotazioni, trascinandole così su livelli bassi come avviene solitamente in questo periodo.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome