Pesche e Ue, la Spagna ritira 35mila tonnellate

Il via libera Ue alle misure eccezionali alla campagna estiva, varate nel corso dell’ultima sessione del Consiglio dei ministri europei per le politiche agricole tenutosi lo scorso lunedì, permetterà il ritiro 72mila pesche nettarine dal mercato europeo in cambio di una quotazione di 26 centesimi di euro per quelle che saranno redistribuite gratuitamente o di poco meno di 0,20 centesimi per chi le ritira semplicemente dal mercato.

La quota spagnola. Più della metà di questi volumi, che saranno definiti nel dettaglio nel provvedimento europeo ufficiale atteso per la fine di luglio, si riferiscono alle pesche provenienti dalla Spagna che, come si legge in un comunicato odierno del locale ministero dell’Agricoltura, si sta organizzando per devolvere circa 20mila tonnellate al settore della trasformazione pagando sostanzialmente in natura la realizzazione di succhi di frutta.

I numeri italiani. I volumi ritirabili dall’Italia si attestano sualle 9.200 tonnellate su circa 15 milioni di produzione complessiva annua nazionale. Oltre a queste, l’ok al ritiro dal mercato per il Belpaese è stato dato anche per circa 15mila tonnellate tra susine kiwi w uva da tavola, 3mila tonnellate di agrumi per arrivare, includendo anche la franchigia per i prodotti a scelta di ogni Stato membro, un totale di 50mila tonnellate di frutta in meno sul mercato.

«Una volta che ci comunicheranno gli esatti quantitativi – spiega Davide Vernocchi presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri- Confcooperative che partecipa al gruppo misto Italia-Francia-Spagna – sapremo l’ammontare esatto del finanziamento».

La politica Ue. Vuoi per la grave crisi istituzionale che ha colpito l’Unione europea all’indomani del “no, grazie!” della Grecia, vuoi per l’abilità politica dei nostri ministri delle politiche agricole a far la voce grossa in Europa, soprattutto quelli mediterranei che al tavolo europeo hanno fatto fronte comune a supporto delle richieste del gruppo misto Italia-francia-Spagna, quest’anno le misure – che sembravano date per perse non più di due settimane fa – arrivano con un mese di anticipo rispetto all’anno scorso.

«Siamo soddisfatti per il risultato politico ottenuto con queste misure –continua Vernocchi – anche in considerazione del fatto che le risorse saranno erogate all’inizio di agosto e non alla fine come invece è accaduto l’anno scorso quando il sostegno finanziario è arrivato alla fine del mese quando la campagna era già finita e non è servito a nulla».

Le prospettive. Le misure sono state accolte con favore anche dalla Spagna dove oggi si è tenuta la riunione tra i rappresentanti del settore ortofrutticolo nazionale , il direttore del settore produzioni e mercati agrari del ministero, Fernando Miranda e il presidente del fondo spagnolo di garanzia agraria, Ignacio Sanchez.

«Analizzando l’evoluzione della campagna estiva – si legge in una nota madrilena – si nota come esista una importante pressione sui prezzi delle drupacee che non corrisponde alla forte domanda di questi prodotti su tutti i mercati anche a causa delle alte temperature delle ultime settimane registrate in tutt’Europa. In questo senso le misure eccezionali presentate dalla Commissione europea di fronte alla proroga dell’embargo russo, saranno la chiave per invertire la tendenza al ribasso per questi prodotti»

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