La cooperazione nell’ortofrutta conta 989 cooperative (nel 2015) per un fatturato complessivo di 8,4 miliardi di euro, pari al 24% del giro d’affari delle coop agroalimentari. La base associativa supera i 65mila aderenti (pari al 9% del totale della cooperazione agroalimentare) confermando una frammentazione ancora accentuata della produzione ortofrutticola.
Sono alcuni dei dati emersi dall’Osservatorio della cooperazione agricola italiana realizzato da Nomisma sulla base dei dati di bilancio raccolti dalle coop Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Unicoop. “Dall’analisi del rapporto – ha detto il presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri – emerge la vitalità della realtà produttiva della cooperazione che costituisce complessivamente il 32% della Plv agricola nazionale e il 23% del fatturato alimentare italiano sul versante della trasformazione dei prodotti”.
Entrando nel dettaglio dell’ortofrutta la maggior parte delle cooperative sono di conferimento, impegnate nella produzione, concentrazione, lavorazione e commercializzazione di ortofrutta fresca e trasformata (succhi, conserve vegetali, surgelati).
Il 79% del fatturato generato nel Nord-Italia
In media nel 2015 un’impresa ortofrutticola impiega 29 addetti, ha una base sociale di 66 aderenti e sviluppa un giro d’affari medio pari a 8,5 milioni di euro contro i 7,4 della cooperazione agroalimentare; le cooperative del comparto mostrano quindi dimensioni leggermente più elevate rispetto a quelle della cooperazione nel suo complesso. Le 190 imprese con fatturato superiore ai 7 milioni di euro (20% del totale) generano infatti l’87% dei ricavi del settore.
Nonostante le cooperative di questo settore siano diffuse sull’intero territorio italiano, soprattutto nel Sud del paese (55%), la maggior parte del fatturato (il 79% nel 2015) è generato nelle regioni settentrionali. La cooperazione del Sud è meno sviluppata e il suo il fatturato medio è infatti di 2,5 milioni di euro contro i 19,2 del settentrione.
L’export rappresenta il 24% del fatturato nelle coop più avanzate
Per quanto riguarda la cooperazione ortoflorofrutticola associata, l’Osservatorio ha costituito un panel, composto dalle prime 31 cooperative del settore per fatturato, delle quali ha esaminato i bilanci di esercizio e consolidati chiusi negli anni 2014-2015, inclusi i relativi documenti contabili.
Queste imprese rappresentano il segmento più “avanzato” dell’intero settore ortoflorofrutticolo cooperativo; vantano infatti tutte ricavi 2015 superiori ai 30 milioni di euro e complessivamente esprimono un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro, detenendo una quota pari al 54% del fatturato generato della cooperazione ortoflorofrutticola associata.
La dimensione media delle cooperative ortoflorofrutticole “avanzate” risulta essere pari a 145,5 milioni di euro per impresa, ben diciassette volte più elevata del valore medio del totale della cooperazione ortoflorofrutticola associata.
Negli ultimi anni il fatturato ortoflorofrutticolo italiano (non solo cooperativo) è sempre più trainato dalle esportazioni. Al pari del vitivinicolo, il settore è strutturalmente eccedentario e l’81% delle cooperative ortoflorofrutticole associate “avanzate” commercializzano i propri prodotti sui mercati esteri, generando il 24% del fatturato 2015 oltre i confini domestici (quota tra l’altro in lieve aumento rispetto al 2014).
La propensione all’export (incidenza delle esportazioni sul fatturato totale) sale addirittura al 58% tra le cooperative “export focused”, ovvero quelle realtà per cui il presidio dei mercati esteri è assolutamente strategico e le esportazioni rappresentano almeno il 45% del fatturato; a conferma della loro elevata vocazione ai mercati internazionali, queste cooperative generano il 63% del fatturato estero complessivamente realizzato dalla cooperazione ortoflorofrutticola associata “avanzata” nel 2015.
Sui mercati esteri il contributo della cooperazione è rilevante, ma ancora contenuto rispetto alle imprese di capitali. Le esportazioni delle cooperative avanzate infatti incidono per il 13% sul totale dell’export ortoflorofrutticolo italiano.
Le principali cooperative ortoflorofrutticole italiane registrano infatti performance leggermente inferiori a quelle medie dell’intero settore ortoflorofrutticolo nazionale (rispettivamente +6,9% e +7,9%).
Ciononostante, la cooperazione ortoflorofrutticola associata “avanzata” sui mercati extra-europei è cresciuta del 21,9% contro un totale nazionale del +7,5%. Viceversa, sul fronte dell’export verso i paesi Ue, le top coop ortoflorofrutticole mostrano una crescita significativamente inferiore (+3,5%) rispetto a quella che ha caratterizzato nel medesimo periodo l’export italiano di settore (+8,0%).